Libano, Unifil: "Ferito un altro Casco Blu, totale sale a 5 in 48 ore"

Iran: "Abbiamo subito un cyberattacco senza precedenti contro tre rami del governo, della magistratura e del parlamento".

(Prima Pagina News)
Sabato 12 Ottobre 2024
Roma - 12 ott 2024 (Prima Pagina News)

Iran: "Abbiamo subito un cyberattacco senza precedenti contro tre rami del governo, della magistratura e del parlamento".

Un altro Casco Blu operativo in Libano è stato ferito. E' quanto rende noto l'Unifil. Si tratta del quinto ferito negli ultimi due giorni. "Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell'Uifil" a Naqura "è stato colpito da colpi di arma da fuoco a causa di attività militari in corso nelle vicinanze... Non conosciamo ancora l'origine del colpo", fa sapere l'Unifil, in una nota, spiegando che il peacekeeper è in condizioni "stabili".

Gli scontri tra Israele e Hezbollah nel Sud del Libano hanno arrecato "molti danni" alle postazioni dell'Unifil. Così il portavoce dei Caschi Blu Andrea Tenenti. "Proprio ieri sera, sulla posizione delle forze di peacekeeping ghanesi, appena fuori, l'esplosione è stata così forte che ha distrutto alcuni dei container all'interno in modo molto grave", ha spiegato, aggiungendo che lavorare è "molto difficile perché ci sono molti danni, anche all'interno delle basi".

Stamani, l'Iran ha subito un massiccio cyberattacco: "La quantità di attacchi informatici pesanti, che si sono verificati sui tre rami del governo, della magistratura e del parlamento, così come sull'industria nucleare, sono senza precedenti ed enormi", riferisce l'ex Segretario della National Virtual Space Center Abolhassan Firouzabadi, ripreso dai media locali.

"Durante gli attacchi è stata rubata una grande quantità di informazioni", continua, non menzionando quando gli attacchi sono avvenuti e aggiungendo che tra gli obiettivi ci sono stati anche reti di distribuzione e trasporto di carburante, municipalità e porti.

"L'escalation di violenza nel nord di Gaza sta avendo un impatto disastroso sulla sicurezza alimentare. Nessun aiuto alimentare è arrivato nel nord dal 1° ottobre". A lanciare il nuovo allarme, su X, è il World Food Programme (Wfp), l'Agenzia delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare. "Non è chiaro per quanto dureranno le scorte alimentari rimanenti del Wfp nel nord, già distribuite a rifugi e strutture sanitarie", prosegue.

Almeno 9 persone sono morte in una serie di attacchi israeliani contro due villaggi a nord e a sud della capitale Beirut. Lo ha reso noto il ministero della salute libanese. Nel corso di un "attacco nemico israeliano a Maaysra", villaggio a maggioranza islamica sciita in una zona montuosa a maggioranza cristiana a nord di Beirut, sono state uccise "cinque persone e altre 14 sono rimaste ferite", mentre "quattro persone sono state uccise e altre 14 ferite" in un altro "attacco nemico israeliano" su Barja, nel distretto di Shouf, a Sud della Capitale, ha spiegato il Ministero.

Stamani, le sirene sono tornate a suonare ad Haifa e nei dintorni per un lancio di missili dal Libano. Lo hanno reso noto le Idf.

Almeno 22 persone sono morte negli attacchi israeliani della notte scorsa su Jabalya, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il direttore dei servizi di emergenza locali, Fares Afana. Secondo quanto riferisce la Cnn, i cadaveri sono stati portati all'ospedale di Al-Ahli. Ci sono anche dei feriti e "un certo numero di dispersi ancora sotto le macerie", ha continuato Afana.

Secondo quanto fa sapere l'agenzia di stampa palestinese Wafa, molti attacchi aerei hanno colpito, questa notte, un quartiere di Jabalya ad alta densità di popolazione: ci sarebbero almeno 30 feriti e 14 dispersi.

Hezbollah ha reso noto di aver lanciato missili contro una base delle Idf nei pressi di Haifa, nel nord di Israele. Gli sciiti filoiraniani hanno riferito, in un comunicato, di aver colpito con "una salva di missili una base situata a sud di Haifa, colpendo una fabbrica di materiali esplosivi". Secondo quanto fanno sapere i media israeliani, in zona non sono suonate sirene d'allarme, né sono stati segnalati attacchi. In più, non ci sono stati avvisi da parte del comando del fronte Interno dell'Idf, nel momento in cui, stando ad Hezbollah, l'attacco sarebbe avvenuto.

In merito all'attacco contro l'Unifil, "vogliamo sapere se è stata una scelta politica o di militari sul terreno. Perché i nostri militari non sono terroristi di Hezbollah. e noi siamo amici di Israele. Aspettiamo risposte dall'inchiesta israeliana". Così il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo alla Festa del Foglio. "Sono settimane che chiediamo garanzie al governo israeliano - ha aggiunto - e ci sono state date assicurazioni", ma "troppe volte ci sono stati attacchi contro i militari dell'Unifil, ci sono stati feriti". "I militari italiani non si toccano", ha riaffermato.

Negli attacchi israeliani delle ultime 24 ore sono morte 60 persone e altre 168 sono rimaste ferite. E' quanto ha fatto sapere il Ministero libanese della Sanità, citato da Al Jazeera. A oggi, i morti e i feriti libanesi del conflitto tra Israele e Hezbollah sono, rispettivamente, 2.229 e 10.380.

Inoltre, ci sono stati 57 attacchi aerei e bombardamenti nelle ultime 24 ore, in gran parte concentrati nel Sud del Paese, nella periferia Sud di Beirut e nella valle della Bekaa.

Fonti iraniane alla Cnn hanno dichiarato che il governo di Teheran è "estremamente nervoso" e sta conducendo "urgenti sforzi diplomatici" con i Paesi del Medio Oriente per capire se sia possibile ridurre la portata della reazione israeliana all'attacco del 1 ottobre o aiutare a proteggere la capitale iraniana. L'ansia di Teheran è dovuta all'incertezza, circa la possibilità degli Stati Uniti di riuscire a convincere Tel Aviv a non attaccare i suoi siti nucleari e gli impianti petroliferi, e al fatto che Hezbollah ha subito un notevole indebolimento per le operazioni militari condotte da Israele nelle ultime settimane.

Washington si è consultata con Tel Aviv per capire come quest'ultima intenda reagire all'attacco iraniano del 1 ottobre, e i funzionari statunitensi hanno fatto sapere che non vogliono che l'esercito israeliano attacchi gli impianti nucleari e quelli petroliferi dell'Iran.

Mercoledì, il Presidente Joe Biden ha parlato con il premier Benjamin Netanyahu per la prima volta in due mesi, dicendogli che la reazione di Israele dovrebbe essere "proporzionale". Un diplomatico arabo ha fatto sapere, sempre alla Cnn, che anche i Paesi del Golfo alleati degli Stati Uniti, inclusi gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein e il Qatar, hanno fatto sapere a Washington di essere preoccupati circa un potenziale attacco alle strutture petrolifere iraniane, che potrebbe causare danni economici e ambientali.


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