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Trent’anni dopo la sua morte domani in Piemonte arriva a ricordarlo il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un grande evento per la Fondazione Giovanni Goria anticip il giornalista Carlo Cerrato che della Fondazione è il Direttore.
Trent’anni dopo la sua morte domani in Piemonte arriva a ricordarlo il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un grande evento per la Fondazione Giovanni Goria anticip il giornalista Carlo Cerrato che della Fondazione è il Direttore.
“Politica è la capacità di difendere i grandi valori della città dell'uomo e di saper interpretare attese e bisogni vecchi e nuovi; di organizzarli per il benessere della collettività. “Senso dello Stato è esercizio di democrazia”.
La politica quindi come servizio in una società che può crescere “solo se creiamo sempre maggiore integrazione fra governo e popolo, fra politica e gente comune”.
Sono frammenti da interventi e testi di Giovanni Goria, politico e uomo di governo, nato ad Asti nel 1943, protagonista di primo livello, tra fine anni '70 e inizio '90, scomparso a soli 51 anni, il 21 maggio 1994.
Vissuto e giudicato dalle cronache del suo tempo spesso come tecnico venuto dalla provincia, ma figura tutta da approfondire in una prospettiva storica, Giovanni Goria sarà ricordato domani, giovedì 23 maggio al Teatro Alfieri di Asti alla presenza del Presidente della Repubblica.
Sergio Mattarella, come ricordò già dieci anni fa a Montecitorio, fu amico di Gianni Goria e proprio nel suo Governo (87/88) fece la sua prima esperienza nell'esecutivo come Ministro per i Rapporti con il Parlamento.
L'evento è organizzato dalla Fondazione che porta il suo nome ed è attiva da vent'anni esatti. È un centro culturale di assoluta eccellenza che lavora sulla memoria e su progetti di approfondimento sui temi legati all'esperienza politica e al governo di un protagonista sulla scena nazionale ed Europea a cavallo tra gli anni di piombo e il crollo del sistema dei partiti.
La commemorazione, alla presenza del Capo dello Stato, si terrà nel teatro dedicato a Vittorio Alfieri. Dopo il saluto del Sindaco della Città Maurizio Rasero e del figlio Marco Goria sono previsti interventi di Gianna Martinengo, tecnologa umanista, pioniera nel campo della digitalizzazione che fu compagna di scuola di Giovanni Goria, Innocenzo Cipolletta, economista a lungo collaboratore dell'uomo politico e il professore Franco Pizzetti, costituzionalista suo consigliere a Palazzo Chigi. Concluderà la serie degli interventi il giornalista Carlo Cerrato, storico Direttore della Fondazione, e con lui l’onorevole Bruno Tabacci che traccerà un ritratto di Giovanni Goria dal punto di vista politico.
Successivamente il Capo della Stato incontrerà la popolazione nella centrale piazza Alfieri quindi farà una breve visita alla sede della Fondazione istituita venti anni fa in memoria dello Statista.
Trasferita da poco in un edificio settecentesco del centro storico di Asti, già Convento dei Barnabiti, la Fondazione Giovanni Goria oggi dispone di una Biblioteca di circa 14 mila volumi (economia, politica, storia contemporanea, temi locali) e di archivi tuttora in deposito presso l'Archivio di Stato. La nuova ampia sede consentirà di realizzare un vero e proprio “hub culturale” con spazi a disposizione di vari soggetti e denominato, con contraddizione solo apparente, “MEMORIAfutura”.
Tra i progetti più significativi che la Fondazione sta sviluppando- dice il suo Direttore Carlo Cerrato- vi è certamente quello della scuola di politica per giovani donne “Prime Minister” che giunge quest'anno alla terza edizione. Si tratta di una iniziativa partita anni fa dalla Sicilia (Farm Cultural Park di Favara) ed ormai consolidata. Altri affrontano temi di sviluppo territoriale come “Terra Domani” o l'approfondimento degli sviluppi di leggi che portano la firma di Goria, come la riforma delle denominazioni di origine n.194 del 1992 tuttora alla base della legislazione anche europea sul tema della certificazione dell'origine dei prodotti come garanzia di qualità.
Infine, la tematica europea. Giovanni Goria oltre che Presidente del Consiglio (il più giovane della Repubblica prima di Mattero Renzi) e Ministro del Tesoro, dell'Agricoltura e delle Finanze è stato parlamentare europeo.
Fu eletto nelle liste della DC nel 1989 con un enorme, per l'epoca, numero di preferenze (oltre 640 mila), nonostante la seconda posizione alle spalle di Formigoni. In quel periodo, dopo una pausa per la delusione dopo la caduta del Governo provocata dai “franchi tiratori”, lavorò intensamente ad una serie di convegni denominati “Europa92” in vista di quello che sarebbe stato il Trattato di Maastricht.
“Innovatore non solo dal punto di vista dell'immagine- sottolinea Carlo Cerrato con la sua infinita passione politica per il leader scomparso-, fu protagonista del primo tentativo di rinnovamento di una classe politica che dava segnali di crisi. Personaggio televisivo quando la politica non era ancora fenomeno mediatico e di marketing e non c'erano né sondaggi né internet, propose per primo il tema dell'introduzione della “Carta del cittadino” introducendo di fatto il tema della transizione informatica nei servizi”.
Ma Carlo Cerrato va ancora oltre: “Convinto europeista affrontò a Bruxelles il tema dell'allargamento a Est proprio nei giorni della caduta del muro di Berlino. Ricordo la grande festa popolare al Castello di Costigliole d'Asti dopo il trionfo alle Europee. Lo intervistai a lungo (il sonoro integrale è su YouTube) dietro a un cartello con su scritto: “Goria n. 1 in Europa”. Mi disse: “Non posso deludere chi mi ha votato. Io in Europa ci voglio andare”.
La visita del Presidente Mattarella ad Asti si concluderà poi alla Casa natale di Vittorio Alfieri dove gli sarà presentato un manoscritto di recente acquisizione con importanti postille autografe del poeta.