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"E’ proprio nei momenti di crisi che dobbiamo riaffermare il valore dell’unità. L’alternativa sarebbe l’irrilevanza".
"E’ proprio nei momenti di crisi che dobbiamo riaffermare il valore dell’unità. L’alternativa sarebbe l’irrilevanza".
“Con profonda emozione e orgoglio mi rivolgo a voi in questa giornata, particolarmente solenne, che segna l’inizio dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università degli Studi di Messina. Un’Istituzione che da quasi cinque secoli è faro di cultura, di sapere e di dialogo. La cerimonia odierna si colora di un significato storico e simbolico del tutto peculiare che intreccia passato presente e futuro. Siamo riuniti in un momento straordinario, onorati dalla presenza del Presidente della Repubblica, cui oggi verrà conferito il dottorato honoris causa in Scienze della Pubblica Amministrazione. Questo riconoscimento intende celebrare, Signor Presidente, il suo impegno instancabile nella difesa dei valori repubblicani, democratici e la tutela delle istituzioni nella promozione del bene comune”.
Così la Rettrice dell'Università di Messina, Giovanna Spatari, in apertura dell'Anno Accademico 2024-25, il 177esimo per l'Ateneo peloritano, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha ricevuto per l'occasione il Dottorato Honoris Causa in Scienze dell'Amministrazione.
La cerimonia si è tenuta al Teatro Vittorio Emanuele, dove Mattarella è stato accolto da un lungo applauso. Prima della cerimonia, il Coro dell'Ateneo ha intonato un applaudito Inno di Mameli, quindi l'Inno di Mameli. Nel corso della lectio magistralis, seguita al conferimento del Dottorato Honoris Causa in Scienze dell'Amministrazione, Mattarella ha messo in evidenza il bisogno di unità in Italia e Ue: “I grandi problemi del nostro tempo – dal cambiamento climatico alla transizione digitale, dai flussi migratori alla sicurezza – non possono essere affrontati dai singoli Stati isolati”, ha detto Mattarella.
“Solo attraverso una visione comune, una stretta collaborazione tra le nazioni e un’Europa più coesa possiamo costruire un futuro di pace e benessere condiviso”.
Ricordando lo spirito della Conferenza di Messina del 1955, il Capo dello Stato ha ricordato che l'Ue è nata dalla voglia di superare antiche divisioni e promuovere la cooperazione, “E’ proprio nei momenti di crisi che dobbiamo riaffermare il valore dell’unità. L’alternativa sarebbe l’irrilevanza”, ha aggiunto Mattarella, accompagnato dagli applausi degli studenti e delle altre autorità.
“Nel marzo 2017, sono stati celebrati a Roma i sessant’anni dalla firma dei Trattati d’origine. In quella occasione, rivolgendo un saluto ai Capi di Stato e di Governo presenti, mi sono permesso di dire che i Paesi dell’Unione si dividono in due categorie: i Paesi piccoli e quelli che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi. Soltanto uniti potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da oltre settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere”, ha concluso Mattarella.
Il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, ha tenuto la laudatio per il conferimento del titolo, consegnato a Mattarella da Daniela Novarese.