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Michele Guardì, al Circolo Aniene di Roma il lancio del suo nuovo romanzo
Libri di successo, Michele Guardì presenta il suo nuovo romanzo, “Il polentone”, per Baldini+Castoldi, e lo fa per un parterre d’eccezione giovedì sera nel locali di uno dei circoli più prestigiosi di Roma, il Circolo dei canottieri Aniene dell’acqua Cetosa. Un evento mondano, prima di tutto, dato il fascino del personaggio, prima ancora che letterario.
di Pino Nano
Mercoledì 22 Febbraio 2023
Roma - 22 feb 2023 (Prima Pagina News)
Libri di successo, Michele Guardì presenta il suo nuovo romanzo, “Il polentone”, per Baldini+Castoldi, e lo fa per un parterre d’eccezione giovedì sera nel locali di uno dei circoli più prestigiosi di Roma, il Circolo dei canottieri Aniene dell’acqua Cetosa. Un evento mondano, prima di tutto, dato il fascino del personaggio, prima ancora che letterario.

Michele Guardì, famosissimo autore e regista televisivo, personaggio di primo piano della storia della RAI di questi ultimi 50 anni, si rimette in gioco e sfida se stesso, quasi avesse bisogno di rimettersi alla prova, e lo fa questa volta non con uno dei suoi soliti programmi televisivi di successo, lui che della televisione italiana è stato padre-padrone nel senso più bello e più letterale del termine, ma raccontando una favola, che nei fatti è l’ultimo suo romanzo, scritto alla sua maniera. È il vecchio patriarca siciliano che sogna e immagina di vivere chissà dove, pieno di fantasia, di estro, di visioni, e di tanta malinconia.

Siamo all’inizio degli anni Settanta, a Castroianni, un piccolo paese della Sicilia che, per mancanza di litio nell’acqua corrente, registra il più alto tasso di pazzi di tutta la provincia. Dal momento che la locale sezione della Democrazia Cristiana (ma il litio non c’entra) è sospettata di reggersi su un tesseramento fasullo, viene mandato da Roma il funzionario torinese Graziano Bobbio per indagare sui brogli.

“Presa dallo sconforto -scrive Michele Guardì- Rosalia Calì, la ricca e avida “Sindachessa” che fino a quel momento ha gestito indisturbata una redditizia attività di mazzettara, per salvare la poltrona del segretario politico e con quella anche la sua di sindaco, forzando la sua natura intrinsecamente frigida, si costringe a sedurre il polentone”.

Il piano funziona. L’imbroglio sul tesseramento viene coperto. E in meno di tre mesi i due convolano addirittura a nozze, complice anche la dote di novanta ettari di terreno, grazie alla quale “il polentone” conta di dimenticare il misero stipendio da funzionario. Ma le cose si complicano quando il novello “signor Calì”, per sfuggire alla insoddisfacente vita matrimoniale, si trasferisce in campagna, dove trascorre il tempo con Tatano, suo ex commilitone, e con Celestina, bella ventenne nota per le sue esagerate prodezze sessuali. E mentre tutti in paese cominciano a spettegolare sui loro rapporti, arriva il colpo di scena: “il polentone” viene rapito e per pagare il riscatto la moglie dovrà scucire tutte le mazzette faticosamente conquistate a suon di appalti…

Solo un geniaccio come Michele Guardì poteva immaginare una storia così incredibile, ed è tanto veloce e avvolgente il racconto che Guardì ne fa che alla fine il tutto sembra essere una delle tante sceneggiature di successo del grande guru televisivo.

Più che un romanzo, mettiamola così, è una commedia degli equivoci: esilarante per certi versi, dolceamara per altri, in cui due storie (quasi) d’amore si sovrappongono ingarbugliandosi. Ma è anche il ritratto di un’Italia provinciale nella quale nessuno si salva, mentre ci si pone la sconvolgente domanda: “come andrà a finire il rapimento?”.

Michele Guardì sorride sornione e non risponde, ma nessuno si illuda, l’uomo della televisione per dare una risposta a questo interrogativo al massimo ci rimanderà tutti alla lettura del romanzo. Ma ne ne valeva davvero la pena, perché il romanzo è proprio bello.


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