Milano: manifestano per Navalny e vengono identificati dalla Digos, è polemica
Piantedosi: "L'identificazione non comprime la libertà personale".
(Prima Pagina News)
Lunedì 19 Febbraio 2024
Roma - 19 feb 2024 (Prima Pagina News)
Piantedosi: "L'identificazione non comprime la libertà personale".
E' polemica dopo che ieri la Digos ha identificato alcuni manifestanti che, a Milano, hanno deposto dei fiori in memoria di Alexei Navalny.

"E' gravissima l'identificazione. Le libere opinioni non vanno schedate. Essere 'identificati' vuol dire subire l'inserimento dei propri dati al Ced, dati che rimarranno per tempo indefinito, esattamente come coloro che delinquono", ha detto la senatrice di Avs, Ilaria Cucchi.

Per il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, "identificare per un fiore non è normale".

"É capitato pure a me nella vita di essere identificato, non è un dato che comprime una qualche libertà personale", è il commento del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "L'identificazione delle persone è una operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza per il controllo del territorio, il personale mi è stato riferito che non avesse piena consapevolezza".

"Che i cittadini italiani vengano identificati dalla digos per aver lasciato un fiore in memoria di Navalny è semplicemente ributtante. Oggi a piazza del Campidoglio ne lasceremo molti caro Piantedosi, vieni ad identificarci tutti". Così, sui suoi profili social, il leader di Azione, Carlo Calenda.

"Se per il Ministro Piantedosi è stato normale fermare e prendere le generalità a chi ha sostato di fronte alla targa in ricordo di Anna Politkovskaya a Milano, allora abbia il coraggio di identificare tutti i partecipanti della fiaccolata di stasera a Roma in onore di Alexei Navalny, compresi eventuali membri del governo", dichiara il deputato e Segretario toscano del Pd, Emiliano Fossi.

"E' gravissima l'identificazione a chi ieri a Milano ha ricordato Alexei Navalny depositando dei fiori. Le libere opinioni non vanno schedate. Perché di questo si tratta. L'esercizio legittimo del diritto di esprimere un'opinione politica deve essere riconosciuto a tutti e senza illegittime 'schedature' indegne di uno Stato che vuol definirsi democratico.

Essere 'identificati' vuol dire subire l'inserimento dei propri dati al CED, dati che rimarranno per tempo indefinito, esattamente come coloro che delinquono. La legge prevede che l'identificazione deve avere ragioni di ordine pubblico e sicurezza. E ieri a Milano questa due condizioni non c'erano.

Sarebbe interessante capire se per caso il Questore di Milano abbia ricevuto disposizioni in tal senso dal Governo". Così la senatrice di Avs, Ilaria Cucchi.

"Non è accettabile che chi esprime solidarietà o esercita il proprio diritto di critica nei confronti di regimi autoritari venga trattato come un potenziale problema di ordine pubblico.

L'identificazione, da parte della Digos, di cittadini e cittadine che, a Milano, deponevano un fiore in ricordo di Alexei Navalny, è un segnale allarmante di come la libertà di espressione e il diritto di manifestazione pacifica siano percepiti dalle nostre autorita': come minacce anzichè diritti inalienabili.

Se, per il Ministro dell'Interno Piantedosi, identificare persone che portano un fiore per Navalny è parte della 'normalità', Piantedosi sembra aver perso di vista la differenza tra ordine pubblico e controllo autoritario". Così, in una nota, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli.

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