Per il Sociologo Maurizio Lozzi, Sanremo non è lo specchio della nostra società
Sanremo non rappresenta l'Italia. I grandi ascolti non contano.
di Maurizio Lozzi
Venerdì 10 Febbraio 2023
Roma - 10 feb 2023 (Prima Pagina News)
Sanremo non rappresenta l'Italia. I grandi ascolti non contano.
Sanremo comincia con la “S”, come “s”pecchio della nostra “s”ocietà! In fondo tutti si affrettano a dire “Sanremo rappresenta l’Italia”.

Ebbene, se questa è l’Italia, purtroppo è un’Italietta mediocre, volgare e maleducata.

Non c’è genio, né sregolatezza in questo rispecchiamento sociale. Solo profonda tolleranza della maleducazione. E questo è l’ennesimo triste indicatore di una deriva che è andata troppo oltre, fino a tentare di oscurare i pochi talenti che invece all’Ariston non si sono prestati alla volgarità.

E meno male che ancora ci sono! Rappresentano probabilmente gli ultimi baluardi di una ragionevolezza che anziché abbassarsi all’impulsività rabbiosa per poi pentirsi, non hanno dimenticato che per arrivare lì hanno fatto sacrifici, superato difficoltà e vinto sia le timidezze, che le contrarietà.

Urti che, invece, nella vita qualcuno prima di arrivare su quel palco non ha mai sperimentato o non ha mai saputo accogliere, sentendosi per questo autorizzato a non controllare le sue reazioni violente o di rottura.

Le difficoltà sono normalissimi eventi nella vita di ognuno di noi, artisti o meno che si sia. Ma il fatto di appartenere a questa eletta casta non legittima certo il non saper dominare gli impulsi e le complicazioni.

Non saper controllare le proprie emozioni, corrisponde a non saperle riconoscere e questo genera ritualmente frustazioni che non devono essere spettacolarizzate, né tanto meno applaudite dal ragazzino in prima fila che se non aiutato, come quelli a casa davanti alla tv, domani potrebbe non dominarle, né averne percezione piena.

C’è un vuoto formativo che va riempito e non è certo a Sanremo che può essere affidato questo ruolo, visto che i modelli di comportamento che promuove rappresentano in gran parte lo “specchio deprecabile della nostra “società, non fatta di perdoni gratuiti perché “the show must go on”, né di lustrini.

Se qualcuno, tra quelli strapagati con i soldi dei contribuenti, poi pensasse questo, sappia che troppi lustrini abbagliano e a tanti, troppi non fanno vedere, né tanto meno osservare che la violenza, la rabbia e la maleducazione sono figlie dell’assenza di comunicazione in famiglia, della presenza di soprusi nella scuola, di tanta solitudine digitale,di profonda incapacità di ascolto e, soprattutto, di tanta globalizzazione dell’indifferenza.

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