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“Più libri, più liberi”. Pubblico delle grandi occasioni alla Nuvola di Fuxas, alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, dove per un attimo ci è sembrato di essere capitati nel cuore di uno studio televisivo con sul palcoscenico un Renzo Arbore più geniale e più divertente che mai.
“Più libri, più liberi”. Pubblico delle grandi occasioni alla Nuvola di Fuxas, alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, dove per un attimo ci è sembrato di essere capitati nel cuore di uno studio televisivo con sul palcoscenico un Renzo Arbore più geniale e più divertente che mai.
Genio e sregolatezza insieme, intelligenza e grande capacità di trasmettere al suo pubblico di sempre emozioni e passioni d’altri tempi. Un Renzo Arbore che non ci aspettavamo, che ci ha coinvolto emozionato rapito, che ci è piaciuto tantissimo, autoironico e burlesco, ma soprattutto sagace e pieno di musicalità soprattutto quando parla di mamma RAI e racconta di “non averla mai tradita per nessun altro al mondo”, un record tutto suo.
Renzo Arbore è qui, alla Nuvola di Roma, per un’occasione del tutto speciale, che è il lancio di “Bontà Vostra, vita, opere, opinioni e quant’altro”, l’ultimo libro del giornalista sardo Gianni Garrucciu, storico responsabile della Redazione RAI di Sassari, volume edito per Rai Libri, e che in realtà è la biografia più completa e più ironica che si potesse mai scrivere di un genio della comunicazione e della musica come lui.
50 minuti di “spettacolo puro” alla Nuvola di Fuxas, con Gegè Telesforo, suo eterno braccio destro che gli fa da navigatore, e lui, il grande Arbore, al centro della scena. Lui, che racconta degli inizi della sua carriera, e lo fa ricordando a memoria -quasi incredibile- i nomi di tutti coloro i quali lo hanno seguito in tutti questi ultimi 60 anni di radio e di televisione italiana.
Dettagli, aneddoti, date e giorni precisi dell’anno che correva, Renzo Arbore è davvero un mostro di memoria, perché se avesse il tempo per farlo sono certo che farebbe i nomi di tutte le troupes televisive che hanno lavorato con lui, di tutti i registi che lo hanno accompagnato, di tutti gli orchestrali che lui ha guidato in giro per il mondo, a cominciare da quello che sembra essere il vero fantasma della sua vita, Gianni Boncompagni, che qui Renzo descrive come “un maestro” assoluto dell’intrattenimento prima radiofonico e poi televisivo.
In sala c’è il gotha della vecchia radio italiana, ma ci sono anche gli uomini RAI che hanno fatto grande la televisione di Stato e che hanno permesso ad Arbore e Boncompagni di sperimentare programmi sempre nuovi e sempre diversi, che poi “hanno portato a casa” milioni di giovani che prima di allora non sapevano cosa fosse la radio.
“Questo volume – spiega Renzo Arbore- è l’edizione aggiornata e ampliata di un libro precedente a questo, Renzo Arbore, vita, opere e (soprattutto) miracoli”, in cui il giornalista e scrittore Gianni Garrucciu ricostruisce le varie figure del “Renzo nazionale” e raccoglie i vivaci interventi di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’arte, che danno una lettura a tutto tondo del nostro personaggio.
Ma chi è in realtà Renzo Arbore? Un intellettuale o un anti-intellettuale?
Si è scritto tanto e si è discusso tanto su di lui. Bene, il libro di Gianni Garrucciu, ci offre oggi -ce lo dice l’autore-“una rilettura critica dell’uomo e dell’artista, partendo da che cosa lui ha rappresentato e quale ruolo ha avuto nel cambiamento della società italiana dal 1970 a oggi”.
Gianni Garrucciu racconta Arbore partendo da una singolarità: “Se è vero che Arbore ci ha avvicinati a diverse culture, a un mondo globalizzato, è anche vero che è rimasto molto legato alle proprie radici di uomo del Sud, di provinciale (come ama definirsi), insomma una sorta di Renzo Arbore glocal. Ma, soprattutto, un personaggio trasversale, che ha unito generazioni e pubblici diversi nel nome della cultura popolare”.
In realtà, dopo un’attenta ricostruzione della vita artistica e umana di Arbore (ricostruita grazie alle confessioni spesso inedite dello stesso artista foggiano), il libro raccoglie numerose testimonianze di quanti sono cresciuti con Arbore e con lui hanno collaborato in tv, alla radio, nella musica: Pupi Avati, Pippo Baudo, Roberto Benigni, Gianni e Barbara Boncompagni, Milly Carlucci, Carlo Conti, Pippo Corigliano, Stefano De Martino, Tullio De Mauro, Ivano Dionigi, Elio e le Storie Tese, Fabio Fazio, Ficarra e Picone, Fiorello, Nino Frassica, Paolo Fresu, Gianpiero Gamaleri, Greg, Marisa Laurito, Mariangela Melato, Monica Nannini, Maurizio Nichetti, Ugo Porcelli, Gigi Proietti, Franciscu Sedda, Gegè Telesforo, Walter Veltroni, Rita Vicario, Paolo Villaggio.
Molti di loro sono qui questa sera alla corte di “Re Renzo”. Singolare e divertente anche il racconto di Sabina Arbore, che ricostruisce momenti inediti della vita del fratello Renzo, da bambino e da adolescente.
Ma è lo stesso Maestro Arbore da canto suo a rivelare i retroscena di un mezzo – quello radiofonico – “che ha aiutato l’Italia -spiega Arbore- a riemergere dalla macerie della Seconda guerra mondiale; a diventare un Paese unito; a svolgere una fondamentale funzione linguistica, aiutando il 62% degli analfabeti a imparare un po' d'italiano, e gli altri a conoscerlo meglio ascoltando un parlato più accurato e ricco di nuovi termini. La radio insomma è stata la prima autostrada che ha unito il Paese”.
Ma non solo questo. Renzo Arbore Bontà Vostra, ripercorre in realtà la storia delle più importanti trasmissioni, dei maggiori eventi e dei principali personaggi radiofonici di questi 100 anni, attraverso le spigolature e i retroscena che lo stesso Arbore racconta al suo biografo ufficiale Gianni Garrucciu. I due sono molto simili, vanno meravigliosamente d’accordo tra di loro da anni, ma in pubblico davanti agli altri fanno di tutto per stuzzicarsi, per sembrare l’uno l’antagonista dell’altro. Ricordate don Camillo e Peppone, loro due insieme sembrano la stessa macchietta, e la stessa solennità tutta italiana.
Sorride Arbore quando ricorda “La prima radio, quella degli Anni '30, totalmente scritta, quando per poter andare in onda bisognava recarsi dal funzionario di turno per avere l'approvazione dei testi”. Fino alla generazione di Bandiera gialla: “Negli Anni '60” – dice Arbore – eravamo riusciti, anche grazie alla musica, a trasformare un media utilizzato dai soli adulti in qualcosa di amato dai giovani. Fino alla terza rivoluzione che avvenne alla fine degli Anni '70, con le radio libere”.
Il libro contiene anche alcune foto recuperate in parte dall’archivio privato di Renzo Arbore, altre dall’archivio Rai.
Con Renzo Arbore Bontà Vostra, Rai Libri inaugura dunque la nuova collana Optima, una collana che apre il grande repertorio autorale dell’Azienda, dove figurano autori come Enzo Biagi, Sergio Zavoli, Alberto Angela, e le biografie degli artisti che hanno fatto grande la Rai. Bellissima serata davvero.