Sfratti e rincari per anziani in case di enti religiosi a Roma: il caso della signora Giovanna e le tensioni tra affittuari dell’Istituto Santissima Assunta

Aumentano le segnalazioni di anziani residenti in immobili di enti religiosi a Roma, tra cui l’Arciconfraternita dei Santi Ambrogio e Carlo e l’Istituto Santissima Assunta detto di Tata Giovanni, vittime di sfratti e rincari nei canoni d’affitto.

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Venerdì 14 Novembre 2025
Roma - 14 nov 2025 (Prima Pagina News)

Aumentano le segnalazioni di anziani residenti in immobili di enti religiosi a Roma, tra cui l’Arciconfraternita dei Santi Ambrogio e Carlo e l’Istituto Santissima Assunta detto di Tata Giovanni, vittime di sfratti e rincari nei canoni d’affitto.

A Roma, negli ultimi mesi, si sono moltiplicate le denunce di anziani residenti in immobili di proprietà di enti religiosi che subiscono sfratti e aumenti dei canoni di affitto, mettendo a rischio la loro sicurezza abitativa. Tra questi, spicca il caso della signora Giovanna, 93 anni, che da oltre cinquant’anni vive in un appartamento di via Rasella, nel cuore del centro storico. Il figlio racconta come l’Arciconfraternita dei Santi Ambrogio e Carlo, proprietaria dello stabile, le abbia notificato lo sfratto per trasformare l’immobile in appartamenti per affitti brevi e bed & breakfast, nonostante la regolare corresponsione del canone.

 

Situazioni analoghe emergono anche dall’Istituto Santissima Assunta detto di Tata Giovanni, ente storico romano con decennale tradizione di assistenza, che gestisce numerose porzioni immobiliari in città. Conduttori anziani lamentano consistenti aumenti dei canoni di affitto e l’assenza di servizi essenziali quali il riscaldamento, nonostante le promesse di installazione. Questi cambiamenti suscitano preoccupazione per la coerenza con i valori sociali di tali istituti, considerata la missione assistenziale alla base della loro natura di Opera Pia e Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza (IPAB).

 

La Regione Lazio, autorità di vigilanza, è chiamata a verificare che le condizioni abitative e contrattuali rispettino le normative e garantiscano il sostegno necessario ai soggetti più fragili. Le trasformazioni immobiliari in chiave turistica o commerciale, segnalate per entrambi gli enti religiosi, rischiano di compromettere il diritto alla casa di molte persone anziane che desiderano vivere con dignità e serenità negli spazi di una vita.

 

Questo scenario evidenzia un crescente bisogno di equilibrio tra valorizzazione del patrimonio immobiliare e rispetto delle missioni sociali proprie degli enti religiosi, con appelli rivolti alle istituzioni territoriali affinché intervengano per tutelare gli abitanti più vulnerabili.


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