Strage di Monreale: convalidato il fermo di Calvaruso. Lui: "Sono pentito, chiedo scusa a tutti"

Dalle autopsie è emerso che due vittime sono state colpite al torace, una al collo.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 30 Aprile 2025
Palermo - 30 apr 2025 (Prima Pagina News)

Dalle autopsie è emerso che due vittime sono state colpite al torace, una al collo.

E' stato convalidato, dal Gip del Tribunale di Palermo, l'arresto di Salvatore Calvaruso, il ragazzo di 19 anni accusato di aver ucciso a colpi di pistola tre ventenni a Monreale (Pa), nel corso di una rissa avvenuta nella notte tra sabato e domenica.

Il ragazzo, che ha ammesso gli omicidi durante l'interrogatorio di garanzia, si è difeso dicendo di aver cercato di salvarsi dall'aggressione delle tre vittime. Il Gip ha disposto che resti in carcere.

Il giudice ha evidenziato una "personalità negativa dell'indagato, desunta non soltanto dalla oggettiva gravità della condotta, ma anche dalla disinvoltura e spregiudicatezza con cui Calvaruso - nonostante la giovanissima età - deteneva illegalmente la pistola portandola in luogo pubblico, gremito di persone, custodendola incautamente in un borsello".

"Dopo l'azione criminosa - ha spiegato, evidenziando le contraddizioni nelle versioni fornite dal ragazzo - Calvaruso si attivava efficacemente (non essendo stati ancora rinvenuti né il telefono cellulare né la pistola) per sviare le indagini, sottrarsi alle ricerche e garantirsi l'impunità".

"Mi trovavo sul posto ed è degenerata una lite. Sono stato colpito con colpi di casco stavo provando a fuggire con il mio motore ma sono stato aggredito. Sono caduto. Ho provato a scappare di nuovo e ho preso la pistola con tanta paura, non vorrei mai capitasse una cosa del genere sono pentito di tutto quello che è successo. Ho sparato tre colpi. In caserma ho detto di non ricordare quanti colpi avevo sparato. In questi giorni ho riflettuto ed ho ricordato che ho sparato tre colpi. Chiedo scusa a tutti i familiari per quello che è successo", ha detto Calvaruso al Gip.

"Ricordo che sono caduto per terra e mentre ero ancora per terra altre persone hanno cominciato ad aggredirmi con calci e pugni. Mi sono rialzato ed ho provato a scappare, cadendo di muovo, mi sono alzato ancora una volta e sono salito sullo scooter per andare via ma sono stato aggredito di nuovo e sono caduto per terra con lo scooter quindi a quel punto, dal borsello di colore scuro che indossavo ho estratto una pistola semiautomatica che avevo rinvenuto qualche giorno prima per strada all'interno del mio quartiere, e ho cominciato a sparare all'indirizzo di questi 3-4 ragazzi che in quel momento mi stavano aggredendo", ha proseguito.

Il ragazzo ha aggiunto di essersi difeso utilizzando un'arma trovata per strada: "Non sono in grado di dire quanti colpi ho esploso ma ho esaurito il caricatore, posso solo affermare che contestualmente ho sentito altri colpi di pistola ma non sono in grado di dire chi altro ha sparato".

Questa mattina, all'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo, è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Andrea Miceli, una delle vittime: il 26enne è morto dopo essere stato raggiunto da un proiettile al torace. Il ragazzo è morto qualche ora dopo il suo ricovero in ospedale.

L'autopsia è stata eseguita dal medico legale Stefania Zerbo. Quest'ultima, insieme ai medici legali Tommaso D'Anna e Simona Pellerito, ha eseguito ieri le autopsie sui corpi delle altre due vittime, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo. Il primo è stato ucciso da due proiettili, che l'hanno colpito al torace e alla pancia, mentre il secondo è stato colpito al collo. Al termine degli esami autoptici, i corpi saranno restituiti alle famiglie per i funerali.

Ieri, a Monreale, c'è stata una fiaccolata, a cui hanno partecipato centinaia di persone.

Intanto, i Carabinieri stanno ancora cercando le armi, forse due, usate da Calvaruso, dato che sono stati sparati almeno una ventina di proiettili. Secondo gli inquirenti, Calvaruso non avrebbe potuto far esplodere tutti quei colpi, alcuni dei quali sono finiti sulle fioriere davanti ai negozi, sulle auto e sui muri della zona dove è avvenuta la sparatoria. I militari dell'Arma stanno ancora setacciando tutta la zona di Monreale.

Durante l'udienza di convalida del suo arresto, Calvaruso avrebbe detto di non ricordare nulla di quei momenti. Ha ripetutamente chiesto scusa, senza, però, fare nessun cenno su eventuali complici, né dire dove ha gettato la pistola e il cellulare, che non si trovano. E' certo, però, che fosse a Monreale in compagnia di alcuni amici.

"Intorno a mezzanotte notavamo un gruppo di ragazzi, circa 9 a bordo di scooter. Credo fossero 5 scooter che ad un certo decidevano di andare via. Uno di questi che si trovava a bordo di un Liberty bianco, per fare lo sborone all'improvviso accelerava a tutto gas rischiando di investire me e altri miei amici. Il mio amico Salvatore Turdo, immediatamente con tono acceso gli diceva perché non vai più piano? A questo punto il conducente del Liberty si posizionava proprio davanti a me e a Turdo. Infatti dopo aver messo il cavalletto allo scooter, scendeva e unitamente ad altri due ragazzi ci accerchiavano", ha raccontato un testimone.

Andrea Miceli "ha deciso di avvicinarsi per calmare gli animi, ma gli è stato detto: 'ma tu cu minchia sì'". Miceli avrebbe replicato con le stesse parole, e Calvaruso lo avrebbe colpito "ripetutamente al volto con il proprio casco vicino la banca". "Immediatamente - ha aggiunto il testimone - si scatenava una rissa. Ci sono stati calci, pugni e spintoni. Credo che questa colluttazione sia durata circa 2 minuti al massimo. Finita la scazzottata, ho sentito esplodere dei colpi di arma da fuoco.

Non so come si chiamasse il soggetto che aveva con sé l'arma, ma questo era a bordo di un ciclomotore BMW GS nero vecchio modello, il quale sparava alcuni colpi in aria dallo stesso mezzo. Questo soggetto, che sparava mi ricordo fosse basso e magro, mentre il conducente era alto circa 190cm, con barba folta nera, entrambi indossavano il casco. Posso dirvi che sono stati esplosi molti colpi d'arma da fuoco anche quasi in simultaneo e ciò mi ha fatto pensare che ci fossero più armi. I colpi erano troppo ravvicinati".

"Inoltre un mio compaesano - ha continuato - mentre eravamo all'ospedale mi ha raccontato di aver sentito che il conducente del BMW GS riferiva al passeggero di non mirare in aria, ma di sparare proprio sulla folla".

"Io personalmente dopo la rissa, durata pochi minuti, prendevo il mio scooter e mi spostavo in piazza ma poco dopo aver parcheggiato sentivo i colpi d'arma da fuoco e in lontananza vedevo gente che scappava. Pertanto mi avvicinavo nuovamente al Bar 365 e prima di arrivarci, vedevo Turdo che cadeva a terra e successivamente Pirozzo pieno di sangue".


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