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Si è spento a 86 anni lo storico telecronista della Rai. Per oltre tre decenni ha raccontato le gesta della Nazionale con stile inconfondibile, diventando un simbolo del giornalismo sportivo. La sua voce resterà per sempre nella memoria degli appassionati di calcio.
Si è spento a 86 anni lo storico telecronista della Rai. Per oltre tre decenni ha raccontato le gesta della Nazionale con stile inconfondibile, diventando un simbolo del giornalismo sportivo. La sua voce resterà per sempre nella memoria degli appassionati di calcio.
Si è spento Bruno Pizzul, storico telecronista della Rai e inconfondibile narratore delle emozioni calcistiche di intere generazioni.
La sua voce pacata e autorevole ha accompagnato vittorie e sconfitte, diventando colonna sonora di un’epoca. Era più di un giornalista: era il compagno di ogni tifoso, la guida gentile che raccontava il calcio con eleganza e passione.
Per oltre tre decenni, la sua voce è stata sinonimo di Nazionale italiana, scandendo attese, sofferenze ed esultanze con uno stile unico e mai urlato.
Dalle notti magiche di Italia ’90 fino alla finale europea del 2000 persa con la Francia, Pizzul è stato testimone e custode di un calcio che cambiava, senza mai tradire la sua sobrietà.
Anche nei momenti più difficili – come la tragedia dell’Heysel – ha saputo mantenere la lucidità e il rispetto per la storia che raccontava.
Oggi il calcio italiano perde una delle sue voci più iconiche.
Ma la sua eredità non si spegne: resterà nei ricordi di chi, chiudendo gli occhi, potrà ancora sentirlo esclamare con il suo inconfondibile timbro: “Ed è gol!”