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"Opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati".
"Opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati".
I tassi d'interesse sul costo del denaro nell'Eurozona saranno ridotti di 25 punti base, per cui, a partire dal 12 giugno, i tassi sulle operazioni principali di rifinanziamento, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno portati, rispettivamente, al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%.
E' quanto ha deciso il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea. Per il tasso sui principali rifinanziamenti e per quello sulle operazioni marginali, è il primo taglio dal marzo del 2016, mentre quello sui depositi è il primo ridimensionamento dal 2019.
I rialzi erano iniziati nel luglio del 2022 ed erano proseguiti fino ad ottobre dello scorso anno. Poi, la Bce aveva optato per mantenere i tassi invariati.
“Salvo grandi sorprese, in questo momento ciò che vediamo è sufficiente per rimuovere il livello massimo di restrizione, pari al 4%. Il flusso di dati nei prossimi mesi ci aiuterà a decidere la velocità con cui rimuovere ulteriori restrizioni”, aveva dichiarato l'economista della Bce Phillip Lane, di recente, in un'intervista al Financial Times.
“Malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno. Le ultime proiezioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’inflazione complessiva e quella di fondo sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025 rispetto alle proiezioni di marzo.
Gli esperti indicano ora che l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2,0% nel 2026. Ci si attende che la crescita economica aumenti allo 0,9% nel 2024, all’1,4% nel 2025 e all’1,6% nel 2026″, fa sapere la Bce.
“Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati”, prosegue la nota.
“Dalla riunione del Consiglio direttivo di settembre 2023 l’inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali e le prospettive di inflazione sono migliorate notevolmente. Anche l’inflazione di fondo è scesa, rafforzando i segnali di un indebolimento delle pressioni sui prezzi, e le aspettative di inflazione hanno registrato una flessione su tutti gli orizzonti. La politica monetaria ha mantenuto restrittive le condizioni di finanziamento. Frenando la domanda e facendo sì che le aspettative di inflazione restassero ben ancorate, ciò ha contribuito in misura rilevante al rientro dell’inflazione”, continua la Bce.