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Il portavoce forzista ha poi chiarito: "Mi dispiace che sia stato completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte".
Il portavoce forzista ha poi chiarito: "Mi dispiace che sia stato completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte".
Non si fermano le polemiche tra Forza Italia e Lega legate al taglio del canone Rai, che hanno provocato uno scossone alla maggioranza di governo.
“Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise”, ha detto ad Affaritaliani.it il portavoce e vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, Raffaele Nevi. Il Carroccio “si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più”, ha proseguito.
Per i leghisti, lo Ius Scholae non è all'interno del programma di governo. “Falso. Al punto sei del programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni nel 2022 – ha evidenziato Nevi – c’è il principio generale di una migliore integrazione degli stranieri regolari in Italia. Ed è proprio la nostra proposta che abbiamo chiamato Ius Italiae. Poi Salvini, passatemi il termine, fa un po’ il ‘paraculetto’ e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti. Noi diciamo invece di usare quelle risorse per ampliare la platea delle persone che potranno beneficiare della riduzione dell’Irpef, per eliminare la sugar tax o per aumentare le pensioni minime. Tutti obiettivi condivisi e scritti nel programma di governo”.
Molti parlamentari del Carroccio, pur senza dirlo apertamente, credono che Forza Italia abbia votato contro il canone Rai insieme alle opposizioni per difendere Mediaset e la famiglia Berlusconi: “Falso anche questo. La Lega con il suo emendamento – ha aggiunto Nevi – non proponeva di abbassare o aumentare il tetto pubblicitario della Rai ma di tagliare il canone, non c’entra assolutamente niente. E comunque l’aumento del tetto pubblicitario per la Rai non danneggerebbe Mediaset ma tutto il sistema editoriale italiano.
Anzi forse Mediaset meno di tutti. Chi dice queste cose è solo perché vuole confondere le carte e tentare di buttare la palla in tribuna. La Lega voleva far risparmiare 50 centesimi al mese a persona creando un buco di 450 milioni alla Rai che poi sarebbe dovuto essere risanato dallo Stato altrimenti la tv pubblica sarebbe fallita. Pensiamo solo che la sugar tax vale 250 milioni di euro e sta terrorizzando l’intero sistema produttivo italiano di quel settore. Usiamo i soldi per le priorità e tra queste non c’è certo l’abolizione del canone Rai”.
In seguito alle polemiche, Nevi ha poi precisato, in una nota: “Ho visto che la sinistra non vede l’ora di mettere zizzania all’interno della coalizione. Mi dispiace che sia stato completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte. Salvini porta avanti una legittima proposta politica in assoluta trasparenza e onestà intellettuale”.
“Governiamo bene insieme da sempre – ha continuato Nevi – sia sul territorio che a livello nazionale e non ci saranno problemi di nessun tipo, come ha più volte ribadito Antonio Tajani in questi giorni. Comunque ci tenevo a scusarmi se le mie parole sono risuonate come offensive nei confronti del leader della Lega. Ognuno di noi sa bene che come diceva Berlusconi la coalizione è il nostro bene più prezioso che ognuno deve sempre salvaguardare”.