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Questa notte, i mediatori americani e arabi hanno fatto progressi ‘significativi’ verso il cessate il fuoco tra Hamas e Tel Aviv.
Questa notte, i mediatori americani e arabi hanno fatto progressi ‘significativi’ verso il cessate il fuoco tra Hamas e Tel Aviv.
Per i cittadini della Striscia di Gaza e gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas sono ore fatidiche: sembra che i colloqui in corso a Doha stiano per far avvicinare Israele e Hamas, ma, come già è successo in precedenza, niente può essere dato per scontato.
Stando ad alcuni media israeliani, le parti avrebbero concordato “il 90% dei dettagli”, ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere, il più intricato dei quali sembra sia il rifiuto di Tel Aviv di impegnarsi a mettere fine al conflitto. In merito alla prima fase dell'accordo,
Tsahal sarebbe disponibile a rilasciare fino a 1.200 prigionieri palestinesi, tra cui 200 condannati all’ergastolo, per avere in cambio un importante numero di ostaggi. Le pressioni per giungere ad un accorto tra le parti sono fortissime, specialmente dagli Stati Uniti, dove sia Joe Biden sia il Presidente eletto Donald Trump spingono in questo senso. Ieri, Biden ha sentito al telefono il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, a cui ha riaffermato “l’immediata necessità di un cessate il fuoco a Gaza e del ritorno degli ostaggi”.
A confermare i progressi dei colloqui è Hamas: “Rinnoviamo il nostro patto con il nostro popolo fedele e paziente e con i nostri eroici prigionieri nelle prigioni, e affermiamo che abbiamo un appuntamento con la loro imminente liberazione”, fa sapere il gruppo islamista palestinese. Un funzionario qatariota ha riferito che sia Israele che Hamas hanno avuto in consegna una bozza "definitiva" della proposta.
Secondo quanto riferito da fonti di Tel Aviv e stranieri all'emittente israeliana Kan, dopo la svolta di stanotte in Qatar nell'ambito dei negoziati sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza, Israele e Hamas hanno ricevuto la bozza dell’accordo, e adesso si attende la risposta del movimento islamista. Stando ad una fonte israeliana ripresa da Kan, Israele si è ammorbidita su diverse questioni, “tutto ora dipende da Mohammed Sinwar“.
Durante la notte, i mediatori americani e arabi hanno fatto passi avanti "significativi" verso il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, ma non c'è ancora un accordo. Tre funzionari hanno detto che sono stati fatti importanti passi avanti, e i prossimi giorni saranno fondamentali per cercare di mettere fine ad una guerra che dura, ormai, da più di 15 mesi.
Una persona a conoscenza del dossier ha riferito che questa notte sono stati fatti progressi che hanno portato ad una svolta, e che l'accordo è sul tavolo. I negoziatori di Tel Aviv e Hamas l'hanno consegnato ai rispettivi leader per l'approvazione finale. I mediatori di Doha hanno fatto di nuovo pressione su Hamas, perché accetti l'accordo, mentre l'inviato del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, stava pressando gli israeliani.
Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa qatariota Al-Quds Al-Arabi, che ha sede a Londra, Israele ha consegnato ai mediatori di Doha un piano con una descrizione dettagliata della presenza militare di Tel Aviv nella Striscia di Gaza durante e dopo le fasi di un possibile accordo per il cessate il fuoco con Hamas.
Tsahal ha chiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza. che resterà sotto il controllo degli israeliani. In più, sarebbe stato raggiunto un accordo in merito alle zone dalle quali le forze di difesa israeliane (Idf) si ritireranno nella prima e nella seconda fase dell’intesa e in merito alla gestione degli aiuti umanitari da destinare alla popolazione civile della Striscia. Restano da discutere quanti prigionieri palestinesi devono essere rilasciati in cambio della liberazione degli ostaggi e dove rilasciare chi di loro sta scontando pene severe. Israele ha dichiarato di aver bisogno di sapere quanti ostaggi sono ancora in vita prima di decidere quanti palestinesi saranno scarcerati.
“Sono stati fatti progressi” nei negoziati in corso a Doha per arrivare al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi ancora prigionieri di Hamas nella Striscia di Gaza. Così il Ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, in conferenza stampa a Gerusalemme con l'omologo danese in visita, Lars Løkke Rasmussen. “Israele vuole un accordo sugli ostaggi”, ha proseguito Saar, citato dal Times of Israel. “Israele sta lavorando con gli amici americani per raggiungere un accordo sugli ostaggi e presto sapremo se l’altra parte vuole la stessa cosa”, ha continuato.