Meloni: "Cavo Dragone? Dobbiamo misurare bene le parole, ma le circoscriverei alla cybersicurezza"

"Lo abbiamo capito fin dall’inizio che la soluzione al conflitto in Ucraina non sarebbe stata facile, ma dobbiamo continuare a spingere per arrivare ad una pace giusta".

(Prima Pagina News)
Mercoledì 03 Dicembre 2025
Roma - 03 dic 2025 (Prima Pagina News)

"Lo abbiamo capito fin dall’inizio che la soluzione al conflitto in Ucraina non sarebbe stata facile, ma dobbiamo continuare a spingere per arrivare ad una pace giusta".

“Siamo in una fase in cui bisogna misurare molto bene le parole ed evitare tutto quello che può generare confusione, spaventare o far surriscaldare gli animi. Detto questo, circoscriverei le parole dell’ammiraglio Cavo Dragone a quello di cui stava parlando: cybersicurezza. Io le ho lette così: la Nato è un’organizzazione difensiva e, oltre a difenderci, dobbiamo anche riuscire a fare meglio prevenzione parlando di cybersicurezza”. E' quanto ha dichiarato la premier, Giorgia Meloni, a margine del vertice del Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo in Bahrein.

“Lo abbiamo capito fin dall’inizio che la soluzione al conflitto in Ucraina non sarebbe stata facile. Parliamo di una guerra che va avanti da quasi quattro anni con una disponibilità da parte ucraina, statunitense ed europea, ma non ad oggi da parte russa. Ciò non toglie che bisogna continuare a lavorarci e che l’obiettivo deve essere continuare a spingere per arrivare a una pace purché giusta, sostenibile e duratura”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il nuovo decreto di proroga degli aiuti militari a Kiev, ha spiegato, “la possibilità di inviare aiuti scade il 31 dicembre: prima di quella data faremo altri consigli dei ministri. Il decreto ci sarà: noi lavoriamo per la pace, ma finché ci sarà una guerra faremo quello che possiamo e abbiamo sempre fatto per aiutare l’Ucraina a difendersi. E questo non vuol dire lavorare contro la pace”.

“Il piano presentato dal presidente Trump offre una reale possibilità di costruire un quadro stabile e duraturo di pace e sicurezza. Sappiamo quanto la tregua sia fragile e quanto lavoro sarà necessario per trasformare queste opportunità in una realtà a lungo termine, ma siamo tutti impegnati a sostenere e coltivare l’unità d’intenti dimostrata dalla comunità internazionale a Sharm el-Sheikh, raggiungendo un livello inusuale di condivisione e partecipazione”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al Consiglio di Cooperazione del Golfo in Bahrain.

“L’Italia sta facendo la sua parte, sia formando le forze di sicurezza palestinesi sia fornendo il pacchetto di aiuti per la loro conferenza di ricostruzione. Resto convinta – ha proseguito Meloni – che, per garantire al Medio Oriente la sicurezza e la stabilità che merita, dobbiamo lavorare per raggiungere la soluzione strutturale dei due Stati e questo richiede il riconoscimento, da parte di Israele, del diritto dei palestinesi ad avere il proprio Stato, e il riconoscimento definitivo del diritto dello Stato di Israele all’esistenza e alla sicurezza”.

“Mi piacerebbe lavorare insieme a un Gcc-Med Summit, ovviamente sono pronta ad ospitarlo in Italia per creare questo nuovo e ambizioso formato di dialogo tra Paesi del Mediterraneo: un formato che non vuole competere con le altre iniziative o forum internazionali e non funziona come alternativa ad essi, ma che vuole lavorare su sinergie e punti di forza complementari e neutrali”, ha poi annunciato.

“Il nostro obiettivo deve essere costruire una piattaforma operativa comune, concentrandosi sulle sfide in cui possiamo fare la differenza insieme e la prima di questa sfida risiede nello sviluppo di interconnessioni economiche sempre più decisive nel panorama economico globalizzato e altamente innovativo che stiamo vivendo“, ha continuato.

“Vogliamo porre le basi di una nuova diplomazia energetica per moltiplicare le opportunità di cooperazione tra Europa, Africa, Italia e Golfo, e offrire opportunità decisive per il successo della transizione. La neutralità tecnologica è il principio che deve guidare il nostro pensiero per costruire un mix di tutte le tecnologie disponibili e di quelle su cui ricerca e innovazione stanno lavorando. Su questo tema, la mia idea è che l’approccio debba essere più pragmatico e meno ideologico”, ha detto ancora Meloni.

“L’Italia può essere e sarà per il Golfo la porta d’accesso all’Europa, dando un impulso ancora più forte a una cooperazione economica che oggi vale 35 miliardi di dollari l’anno, ma che non esprime ancora il vero potenziale della nostra relazione”, ha continuato la premier.

“L’Italia è una nazione dal cuore antico, con uno sguardo rivolto al futuro, capace di affascinare il mondo con la sua identità e di cercare di giocare un ruolo da protagonista sulla scena europea e internazionale, una nazione che porta nel suo Dna caratteristiche come il dialogo, la capacità di confrontarsi con tutti e il rispetto per il suo interlocutore: questa è la nostra tradizione, è ciò che ci ha sempre caratterizzato, è il patrimonio che ha permesso alla civiltà italiana di contaminarsi e arricchirsi senza mai perdersi”, ha precisato.


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