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Secondo alcune fonti vicine all'inchiesta, sembra che l'indagine sia partita grazie ad una talpa interna al Seae.
Secondo alcune fonti vicine all'inchiesta, sembra che l'indagine sia partita grazie ad una talpa interna al Seae.
"Per quanto riguarda la procedura di istituzione dell'Accademia diplomatica dell'Ue, ho chiarito la mia posizione con gli inquirenti che agiscono per conto della Procura europea. Nella sua lunga tradizione, l'Accademia ha sempre applicato e continuerà ad applicare i più elevati standard di integrità ed equità".
Così Federica Mogherini, rilasciata nella notte dalla polizia federale belga insieme con Stefano Sannino e Cesare Zegretti dopo gli interrogatori nell'ambito del presunto scandalo sui fondi per i giovani diplomatici europei.
"Da tre anni l'Accademia diplomatica dell'Ue - ha aggiunto- offre ai suoi partecipanti la massima qualità di insegnamento. Ho piena fiducia nel sistema giudiziario e confido che la correttezza delle azioni del College verrà accertata. Continuerò ovviamente a offrire la mia piena collaborazione alle autorità".
I tre sono stati rilasciati questa notte, al termine degli interrogatori condotti dalla Polizia federale delle Fiandre occidentali, in Belgio.
Lo ha riferito la Procura Ue, che conduce le indagini, precisando che sono stati rilasciati in quanto "non ritenuti a rischio di fuga".
Al momento, aggiunge la Procura, Mogherini, Sannino e Zegretti sono formalmente indagati, e sono a conoscenza delle accuse contestategli. Le ipotesi, precisa la Procura, sono frode e corruzione negli appalti, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. "Tutte le persone sono presunte innocenti fino a prova contraria da parte dei tribunali belgi competenti".
Le accuse notificate, prosegue l'Eppo, coincidono con quelle emerse nella giornata di ieri, quando i tre sono stati fermati per l'interrogatorio.
L'inchiesta è partita a seguito di una denuncia presentata all'Ufficio europeo antifrode (Olaf) e, quindi, trasmessa alla Procura Ue (Eppo). Secondo alcune fonti vicine all'inchiesta, sembra che la denuncia sia stata fatta da una talpa interna al Servizio europeo per l'azione esterna (Seae).
Dopo il suo coinvolgimento nell'indagine, Sannino ha annunciato il suo ritiro anticipato dal ruolo di Direttore generale per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo del Seae. E' quanto riferisce il sito Euractiv. In un messaggio inviato al personale, Sannino ha confermato l'interrogatorio, incentrato su un progetto svolto mentre era Segretario generale del Seae, e ha dichiarato di non ritenere più "appropriato continuare" il suo ruolo. L'ambasciatore è "fiducioso" circa "il lavoro dei magistrati e che tutto verrà chiarito". Si ritirerà a fine mese, in modo da tutelare il lavoro della direzione generale.
Su Sannino pende anche una verifica amministrativa dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), per il sospetto che, mentre dirigeva il Seae, possa aver favorito alcuni candidati nell'assegnazione di ruoli di alto livello, violando le procedure interne. E' quanto fanno sapere fonti vicine all'inchiesta, precisando che per lui l'esecutivo comunitario ha dato il via libera alla revoca dell'immunità per i beni, per dare modo agli inquirenti di accedere ai suoi dispositivi elettronici, mentre per il Seae sarebbe stata disposta una sospensione temporanea dell'immunità degli uffici, così da permettere altre perquisizioni.