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Ancora Natuzza Evolo, e ancora un dibattito a più voci su uno dei casi più affascinanti ma anche più controversi della storia della Chiesa contemporanea.
Ancora Natuzza Evolo, e ancora un dibattito a più voci su uno dei casi più affascinanti ma anche più controversi della storia della Chiesa contemporanea.
“Noi con Natuzza” è il tema dell’evento che il giornalista Pietro Melia, Presidente della Pro Loco di Soverato, ha organizzato nel Cortile della Parrocchia di Maria Santissima Immacolata per martedì 12 novembre dalle 11 in poi. Un dibattito di altissimo respiro teologico e spirituale con un parterre davvero d’eccezione. Sarà infatti questa la prima uscita pubblica del nuovo Cardinale calabrese don Mimmo Battaglia che Papa Francesco nominerà ufficialmente nel Concistoro del prossimo 7 dicembre, storia questa di don Mimmo Battaglia di un sacerdote che ha dato la sua vita ai poveri e che ha dedicato tutta la sua missione sacerdotale a chi non ha mai avuto voce. Cardinale a pieno titolo di questa Chiesa continuamente in cammino e alla ricerca delle origini.
Si apre con il racconto televisivo di Natuzza Evolo, un filmato che riproporrà alcune delle immagini più suggestive della mistica di Paravati e soprattutto alcune delle sue testimonianze più forti, dove Natuzza spiegava il suo rapporto con la Madonna e con gli Angeli, e le sue continue frequentazioni con il mondo dei morti. Immagini RAI che ormai fanno parte integrante del processo di beatificazione di Natuzza Evolo in corso in Vaticano, e che proprio di recente la RAI ha trasmesso come docufilm in cinque repliche diverse in Italia e nel mondo.
A spiegare il fenomeno Natuzza Evolo Pietro Melia ha riunito attorno allo stesso tavolo il gotha della Chiesa calabrese. Dopo la relazione introduttiva del prof. Ciro Di Nunzio, Ricercatore e Docente di genetica Forense- moderatore del dibattito il giornalista Domenico Gareri-, ad entrare nel cuore del problema più strettamente religioso e teologico saranno l’Arcivescovo della città di Catanzaro Mons. Claudio Maniago, Il Vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Mons. Attilio Nostro che è nei fatti oggi il vero “depositario” dell’eredità spirituale di Natuzza. Rimarranno indimenticabili le sue parole il giorno del suo arrivo a Paravati: “Natuzza è la prova che Dio non si distrae, che Dio ha un progetto per ciascuno di noi. E tutti noi che l’abbiamo conosciuta, che abbiamo avuto modo di vederla, di ascoltarla, siamo stati colpiti da questa sollecitudine. Potremmo riassumere così il senso del suo messaggio. “Tu non sei solo”. “Dio è accanto a te”. “Dio ti conosce”. “Dio non si è sbagliato con te”.
L’ho già scritto quel giorno, questa è la frase più bella e più completa che un “servo di Dio” potesse pronunciare su Natuzza Evolo. Natuzza Evolo non si poteva raccontare meglio di così, e ogni qualvolta io rileggo questa frase mi rendo conto di quanto il mistero di Natuzza sia in realtà molto più grande di quanto nessun cronista abbia mai saputo raccontare. “Natuzza è la prova che Dio non si distrae”.
Dentro queste parole, pronunciate da Mons. Attilio Nostro il giorno del suo primo arrivo a Paravati, la sua prima uscita pubblica da Vescovo in Calabria, c’è il senso profondo del rispetto che la Chiesa riserva alla mistica calabrese. C’è una considerazione di fondo che travalica ogni altra analisi scientifica e che vede in Natuzza un riferimento fondamentale della storia della nostra Pietà Popolare. Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono avvicinato a Natuzza con grande scetticismo, e ci sono momenti in cui ho persino provato a non credere in tutto quello che l’evidenza mi poneva sotto gli occhi, ma quando rileggo sul mio diario di lavoro le cose dette in quel lontano 1° novembre del 2001 dal giovane Vescovo appena arrivato a Paravati, allora mi fermo a riflettere e vado in crisi.
E infine, a trarre le conclusioni di questo dibattito che cade a 15 anni esatti dalla morte di Natuzza, era il primo novembre del 2009, sarà il Cardinale Arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia che concluderà la cerimonia di Soverato con le sue considerazioni personali e le sue riflessioni teologiche. Mai prima d’ora, un evento così solenne dedicato alla “Santa di Paravati”.