Giorgia Meloni, il "Times" scopre la sua forza le sue qualità e il suo carisma.
Il riconoscimento forse più prestigioso di queste ore a Giorgia Meloni arriva dal Times che in un editoriale del suo corrispondente da Roma ne decanta qualità carisma e potere mediatico, doti che a giudizio del giornale britannico gioverà alle sorti dell’Italia.
di Rocco Turi
Giovedì 30 Marzo 2023
Roma - 30 mar 2023 (Prima Pagina News)
Il riconoscimento forse più prestigioso di queste ore a Giorgia Meloni arriva dal Times che in un editoriale del suo corrispondente da Roma ne decanta qualità carisma e potere mediatico, doti che a giudizio del giornale britannico gioverà alle sorti dell’Italia.

Tom Kington, corrispondente del “Times” da Roma, è l’ultimo dei giornalisti stranieri ad elogiare la nostra Presidente del Consiglio. A suo parere, la luna di miele post elettorale di Giorgia Meloni sta durando oltre le previsioni della stampa italiana, anzi si sta consolidando con un tasso di popolarità e credibilità superiore alle attese e al desiderio di chi in Italia fomenta inverosimili “storie fasciste” attraverso redattori asserviti o istiga gli istituti di ricerca nostrani a costruire sondaggi inattendibili.

Rimane la consapevolezza concreta come gli analisti internazionali pongano Giorgia Meloni al quinto posto fra i politici più popolari ed autorevoli, addirittura superiore al Presidente americano Joe Biden. Nell’articolo di Kington viene messa in evidenza la posizione ferma della Meloni sulla guerra in Ucraina, apprezzando il modo in cui sia stata capace di controllare le “uscite” di Berlusconi contro Zelensky e la voglia di protagonismo di Salvini.

Non solo Kington sul “Times”; anche “The Spectator” spiega come Giorgia Meloni stia per diventare il leader più importante in Europa e in prospettiva potrebbe essere la nuova Angela Merkel, al punto da surclassare Emmanuel Macron che ambiva a prendere il posto della Cancelliera tedesca e che, piuttosto, con tutto ciò che sta accadendo in Francia per la nuova legge sulle pensioni, potrebbe essere definito stella cadente da notte di San Lorenzo.

Tuttavia, se sono queste le prospettive che gli osservatori internazionali attribuiscono alla Meloni e relativamente all’invasione dei profughi attraverso il Mediterraneo, bisognerebbe accantonare l’ipotesi del blocco navale che in campagna elettorale era stato il cavallo di battaglia del centro destra.

Questo perché essere “nuova Merkel” significherebbe vincere le elezioni europee del prossimo anno e per farlo sarebbe necessario non “disturbare” il PPE, contrario al blocco navale ma alleato con cui raggiungere l’obiettivo della vittoria. D’altra parte, ambire ad assumere il ruolo internazionale dell’ex Cancelliera vorrebbe dire smussare il proprio carattere politico per essere più malleabile nel decisionismo strategico internazionale.

Ma nel frattempo, l’aspetto negativo per l’Italia sarebbe l’accoglienza di quasi o poco più di un milione di profughi, “dazio” che l’Italia sarebbe costretta a pagare. Tuttavia, con una Giorgia Meloni autorevole, per il nostro Paese diventerebbe più agevole la gestione e la collocazione dei profughi secondo i loro desideri, che non sono quelli di rimanere in Italia.


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