Il Reddito di Cittadinanza diventa Misura di Inclusione Attiva
Freni: "Non è una retromarcia, ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di Cittadinanza".
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Lunedì 06 Marzo 2023
Roma - 06 mar 2023 (Prima Pagina News)
Freni: "Non è una retromarcia, ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di Cittadinanza".
Ci sarebbe una bozza per modificare il Reddito di Cittadinanza in un provvedimento, che dovrebbe prendere il nome di Misura di Inclusione Attiva (Mia).

Nella bozza sono state separate le famiglie con a carico persone oltre i 60 anni, minori o persone con disabilità da quelle che non hanno tali categorie. Si prevede, inoltre, l'obbligo di partecipazione attiva, lavoro e formazione per i minori di almeno 16 anni. Nello specifico, "tutti i componenti il nucleo familiare maggiorenni ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici" devono adempiere a questo tipo di obbligo, che non riguarderà gli over 60 e i disabili. L'esonero vale anche per coloro che hanno figli al di sotto dei tre anni o con disabilità gravissima.

I minori sono esclusi dalla scala di equivalenza e, nel caso in cui aderiscano all'assegno unico universale, avranno diritto a una quota fissa di 50 euro al mese. "Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente adulto del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne che non usufruisce dell'assegno unico e universale, fino a un massimo di 2,1 ed ulteriormente elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. I componenti minorenni o maggiorenni che usufruiscono dell'assegno unico e universale non sono conteggiati nella scala di equivalenza e, per ciascuno di essi, è riconosciuto un importo mensile della Mia in misura fissa, pari ad euro 50. Non sono conteggiati, altresì, nella scala di equivalenza i componenti per tutto il periodo in cui si risiedono in strutture a totale carico pubblico", precisa la bozza.

Il Ministero dell'Economia ha fatto sapere che non ci sono bozze in fase di studio da parte degli uffici, ma il Sottosegretario, Federico Freni, ha detto ai microfoni del programma di Rai3 "Agorà" che "il Mia nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia". 

Il varo della Misura da parte del governo dovrebbe avvenire entro le prossime settimane. "Si era detto che si sarebbe cambiato il Reddito di Cittadinanza. Si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di Cittadinanza", ha proseguito Freni.

"Per i cosiddetti non occupabili cambia poco, il reddito di cittadinanza si conferma essere fondamentale come contrasto alla povertà. C’era da fare un lavoro sulle politiche attive, su tutto ciò che c’è attorno alla misura e questo mi sembra che vada nella giusta direzione. Noi abbiamo tanti inattivi e abbiamo progetti di inclusione che spesso non vengono svolti da Comuni e centri per l’impiego, qui mi sembra che ci sia una spinta molto forte in questa direzione".

Così, ai microfoni del programma di Radio 24 "24 Mattino", il Presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, commenta l'ipotesi del governo di introdurre il Mia.

"Il reddito minimo è una misura prevista dall’Unione Europea, tutti coloro che stanno al di sotto di una certa soglia devono avere un reddito. L’Italia dovrà fare i conti con le direttive della Commissione Europea sul reddito minimo, consentire a coloro che pur non trovando il lavoro perdono il reddito. Mi sembra effettivamente una grande criticità", prosegue.

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