Roma, Colosseo: il Cns si aggiudica la gestione della biglietteria
Il servizio era gestito in proroga da Coopculture fin dal 1997.
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Mercoledì 25 Gennaio 2023
Roma - 25 gen 2023 (Prima Pagina News)
Il servizio era gestito in proroga da Coopculture fin dal 1997.
Il Consorzio Nazionale dei Servizi si aggiudica il bando per la gestione della biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo. E' quanto emerge dai primi risultati.

Qualora ciò dovesse essere confermato, si tratterebbe di una svolta importante, perchè il servizio era in gestione a Coopculture fin dal 1997. La svolta è dovuta anche alla modifica dell'istituto giuridico, che non prevede più un concessionario, ma una prestazione di servizi, per cui il bando è vinto chi fa l'offerta più conveniente. Lo Stato, dunque, guadagna non dall'aggio della vendita dei biglietti, ma dalla quota fissa che risulta dall'offerta.

Con circa 6 miliardi di euro fatturati nel 2020, il Cns è attivo nei servizi di biglietteria, nel facility management, nella sorveglianza e sicurezza, nell'organizzazione di mostre, nella ristorazione e nei servizi promozionali.

La sua vittoria potrebbe determinare lo stop ad un mercato che, dopo l'approvazione della Legge n. 433/92 (Legge Ronchey), che aveva istituito la figura del concessionario, permettendo ai privati di gestire i beni culturali, ha determinato l'avvio di un oligopolio di poche imprese attive in ambito museale, che ottengono i maggiori introiti.

La biglietteria del Colosseo era gestita da Coopculture in proroga a partire dal 2001. Una seconda proroga - che non era prevista - era giunta nel 2005, mentre dal 2010 la gestione era in proroga annuale, con le gare indette nel 2010, 2017 e 2019 che venivano bocciate o ritirate. D'altra parte, le cifre in ballo sono enormi: del Parco Archeologico, infatti, fanno parte l'Anfiteatro Flavio, il Foro Romano, il Palatino e la Domus Aurea che, secondo il Ministero della Cultura, nel solo 2022 hanno registrato 9.812.113 visitatori e entrate totali per 62.871.209,50 euro.

Inoltre, stando ad uno studio condotto da Deloitte, il valore sociale sarebbe pari a quasi 77 miliardi di euro e il Colosseo, in qualità di attrazione turistica e culturale, darebbe un contributo al Pil italiano per 1,4 miliardi di euro.

Numeri che, oltre a fare da attrattiva, rendono ancora più umiliante la débacle di Coopculture, che si è classificata quarta con 47,7 punti, per cui è possibile che ci sia un ricorso, anche se Cns è a quasi 10 punti di distanza, dato che è primo a quota 65,2. Sorprendente anche l'ultimo posto, occupato da Vivaticket, tra i più importanti operatori mondiali nel settore della creazione e gestione dei sistemi di biglietteria.

Il Presidente di Coopculture, Adriano Rizzi, ha avvertito che le nuove norme di gara - che avevano già avuto critiche da parte di Federculture - porteranno a conseguenze: "Valuterei con prudenza il risultato: non si tratta di una sconfitta di Coopculture ma di una perdita per tutto il sistema dell’impresa culturale. Da una collaborazione ampia e articolata si passa ad una mera fornitura di manodopera e attrezzature, e non è dunque un caso che le imprese culturali siano tutte ultime e che abbia vinto un raggruppamento generalista. Un segnale molto triste per il Paese, la sconfitta del lavoro culturale; questo modello di gara taglierà fuori dal mercato del lavoro centinaia di lavoratori specializzati e di nuove professioni create grazie ad uno sviluppo continuo di nuove attività e competenze".

L'attesa di una gara da 25 anni era stata anche oggetto di un intervento da parte dell'Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), che, con una delibera dell'8 settembre 2021 aveva evidenziato come "il prolungato affidamento in gestione dei servizi del Colosseo in regime di monopolio non fosse coerente ai principi del diritto euro-unitario in materia di contratti pubblici", per cui il Ministero della Cultura era esortato a prendere ogni provvedimento utile "per pervenire sollecitamente all’aggiudicazione delle procedure di evidenza pubblica". La stessa Autorità, in accordo con il MiC e la Consip, ha vigilato sullo svolgimento della gara, che è stata pubblicata con una base d'asta pari a 20 milioni di euro.

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