Intesa Sanpaolo ha presentato alle imprese del territorio toscano e umbro le opportunità di sviluppo e fidelizzazione sui mercati di Romania, Slovacchia e Ungheria.
Un appuntamento tenutosi nell’ambito del road show dedicato al programma sinergico tra l’International Subsidiary Banks Division (ISBD) e la Divisione Banca dei Territori (BDT), con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le opportunità di business cross-border delle mid-corporate che operano nei 12 Paesi in cui le banche commerciali del Gruppo sono presenti, dall’Est Europa al Nord Africa.
Il programma, che contribuisce a rafforzare il posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca di riferimento e partner a lungo termine per le imprese, fa leva su modelli operativi sinergici del Gruppo e prevede un aumento delle linee di finanziamento e dell’offerta di prodotti e servizi dedicati all’internazionalizzazione, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo Bank in Romania, CIB Bank in Ungheria e VUB Banka in Slovacchia.
Durante l’incontro sono state illustrate alle imprese clienti della Direzione Regionale Toscana e Umbria, guidata da Tito Nocentini, le opportunità offerte dai mercati rumeno, slovacco e ungherese, con le relative previsioni di crescita e il progressivo aumento della capacità di attrarre investimenti esteri, i benefici derivanti da re-shoring e near-shoring, gli stanziamenti di fondi europei e i programmi di privatizzazione governativi, le prospettive di ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti, lo sviluppo del tessuto industriale e la disponibilità di risorse naturali e agricole.
Queste le potenzialità delle geografie europee interessate dal lancio di questa prima iniziativa, che prevede anche la possibilità per le imprese di confrontarsi singolarmente con il team delle banche estere coinvolte.
Secondo un’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel 2022 l’interscambio commerciale tra la Toscana e Romania, Slovacchia, Ungheria ha superato 2,4 miliardi di euro. Le esportazioni sono state oltre 1 miliardo, mentre le importazioni hanno sfiorato 1,4 miliardi, per un saldo commerciale negativo di oltre 300 milioni di euro.
Per l’Umbria l’interscambio commerciale nel 2022 è stato di 549 milioni di euro, di cui circa 172 di import e 377 di export, per un saldo positivo di oltre 205 milioni.
A livello italiano, il saldo commerciale risulta negativo (per 1,6 miliardi di euro), a conferma del fatto che attualmente questi territori rappresentano degli importanti partner commerciali dai quali approvvigionarsi, anche perché nel tempo sono divenute aree di delocalizzazione o esternalizzazione produttiva. Si tratta però anche di mercati di sbocco interessanti e da sviluppare ulteriormente per le esportazioni italiane e della Toscana e Umbria.
La Toscana importa da tali Paesi prevalentemente per il settore automotive (28% sul totale), seguito da metallurgia (14%), abbigliamento (8%,) e filiera pelle (7%), elettrotecnica (7%). Per l’Umbria, il principale settore per import sono i prodotti agricoli (40% sul totale), seguiti da elettrotecnica (13%) e abbigliamento (10%).
L’export toscano verso questi Paesi pesa il 5,3% sulla quota sul totale nazionale del 5,3%. I principali settori di esportazione sono il tessile (15,2% ), meccanica (15%), chimica (8%). Per l’Umbria, il principale settore per export è la metallurgia, con il 55% sul totale; seguono elettrotecnica (8%) e prodotti in metallo (7%,).
Tra il 2021 e il 2022 le esportazioni toscane a prezzi correnti verso Romania, Slovacchia e Ungheria hanno registrato una crescita del 26% (superiore rispetto al +15% della media italiana); sono aumentati soprattutto i flussi verso Ungheria (+47%) e Romania (+22%), mentre sono pressoché stabili quelli verso la Slovacchia (+0,9%). In crescita tutti i principali settori: tessile (+26%), meccanica (+16%), chimica (+17%).
“Le imprese toscane e umbre si posizionano in maniera solida nei mercati internazionali e, grazie a questo programma, mettiamo a loro disposizione un supporto ancora più specialistico grazie ad una sinergia trasversale delle competenze - commenta Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. - Il network internazionale di Intesa Sanpaolo assicura alle imprese un’opportunità di crescita, attraverso strumenti efficaci e un supporto costante in Italia e negli altri Paesi di interesse”.
“Il crescente contributo di questa iniziativa, consente di rafforzare la presenza internazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare nelle geografie del perimetro della Divisione International Subsidiary Banks, dove Intesa Sanpaolo è riconosciuta come l’istituzione finanziaria di riferimento”, dichiara Giuseppe Ferraro, Responsabile Corporate and SME della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo.
“La presenza capillare e qualificata in Slovacchia, Ungheria e Romania, valorizzata dal modello di integrazione con Banca dei Territori, consente al Gruppo di essere il partner di riferimento per le imprese italiane ed estere attive nei processi di Internazionalizzazione, su aree strategiche e ad elevati flussi di import/export con l’Italia”.
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