Lavoro, Inps: "Preoccupano invecchiamento popolazione e denatalità, nel 2023 minimo storico di nascite"

"Ci sono 13,9 milioni di persone di età 50-64 anni e 7,2 milioni di età 0-14 anni il che significa che, salvo variazioni nei trend migratori, per ogni due soggetti che usciranno dalla fascia di età lavorativa ci sarà un solo soggetto che entrerà".

(Prima Pagina News)
Martedì 24 Settembre 2024
Roma - 24 set 2024 (Prima Pagina News)

"Ci sono 13,9 milioni di persone di età 50-64 anni e 7,2 milioni di età 0-14 anni il che significa che, salvo variazioni nei trend migratori, per ogni due soggetti che usciranno dalla fascia di età lavorativa ci sarà un solo soggetto che entrerà".

Tra i problemi più importanti dell'attuale mercato del lavoro ci sono l'invecchiamento della popolazione e la denatalità. E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'Inps, presentato stamani.

Stando ai calcoli dell'Istituto, “il 2023 ha fatto registrare l’ennesimo minimo storico in termini di nascite. Nonostante una riduzione dell’8% dei decessi rispetto al 2022, il saldo naturale della popolazione resta fortemente negativo”. In più, negli ultimi anni si è “ridotto l’effetto positivo che la popolazione straniera ha esercitato sulle nascite a partire dai primi anni 2000”.

L'aumento degli occupati negli ultimi venti anni “ha seguito l’invecchiamento della popolazione” e “la quota di occupati con almeno 50 anni di età era pari a 21,5% a inizio 2004, ha superato il 30% nel 2013, attualmente è del 40%. La composizione per età della popolazione residente è motivo di preoccupazione per il futuro. Ci sono 13,9 milioni di persone di età 50-64 anni e 7,2 milioni di età 0-14 anni il che significa che, salvo variazioni nei trend migratori, per ogni due soggetti che usciranno dalla fascia di età lavorativa ci sarà un solo soggetto che entrerà”, evidenzia l'Istituto.


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