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I disboscamenti, effettuati per far posto a distese di silicio, impensieriscono il governo guidato da Sanae Takaichi per i possibili danni ambientali e per le forti reazioni negative delle popolazioni locali
I disboscamenti, effettuati per far posto a distese di silicio, impensieriscono il governo guidato da Sanae Takaichi per i possibili danni ambientali e per le forti reazioni negative delle popolazioni locali
Il governo giapponese sospenderà i sussidi per la realizzazione di grandi impianti solari dal 1° aprile 2027, ovvero dall'inizio dall'anno fiscale.
Lo riporta il quotidiano giapponese Yomiuri.
Secondo fonti del governo e del Partito Liberal Democratico, vincitore delle ultime elezioni, la decisione è stata presa sia a causa dei possibili danni ambientali, sia per le forti reazioni negative da parte delle popolazioni locali.
Deforestazioni e disboscamenti dei pendii montuosi per installare decine di migliaia di pannelli solari stanno infatti provocando seri danni all'ecosistema.
Il governo Takaichi rivedrà radicalmente la sua politica di promozione sugli impianti solari, adottata dopo il maremoto del 2011 e il conseguente disastro alla centrale nucleare di Fukushima, portò le autorità nipponiche a chiudere tutte le 54 centrali nucleari attive nel paese, provocando seri danni all'approvvigionamento energetico nazionale.
La decisione di sospendere il sostegno pubblico dovrebbe essere approvata definitivamente entro la fine del 2025.
Non sarà invece messo in discussione il sostegno per i pannelli fotovoltaici installati sui tetti delle abitazioni e quindi, a basso impatto ambientale.
Fino al 2011 l'energia nucleare copriva un terzo del fabbisogno energetico nazionale.
Il Giappone sta riattivando parzialmente le centrali atomiche nel rispetto delle nuove misure di sicurezza, 14 delle quali sono già state rimesse in funzione e il loro numero è in costante aumento.
Il nuovo Primo Ministro Sanae Takaichi è un grande sostenitore dell'energia nucleare ed ha aperto tavoli di trattative con le autorità locali.