Milano: ritrovato il corpo di Giulia Tramontano, Impagnatiello ha confessato l'omicidio
Per la pm, il 30enne "ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna".
(Prima Pagina News)
Giovedì 01 Giugno 2023
Milano - 01 giu 2023 (Prima Pagina News)
Per la pm, il 30enne "ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna".
Alessandro Impagnatiello ha confessato di aver ucciso la sua fidanzata, la 29enne Giulia Tramontano. Il corpo della ragazza è stato rinvenuto in un pezzo di terra dietro un box di un palazzo di Via Monte Rosa, a Senago (Mi).

Nel corso dell'interrogatorio sono emersi particolari inquietanti: la ragazza, infatti, ha ricevuto 2-3 colpi di coltello al culmine di un litigio, quindi il 30enne avrebbe tentato di bruciare il cadavere, prima nella vasca da bagno in casa, utilizzando dell'alcol, poi in una zona fuori dalla loro abitazione, forse in un box di famiglia, usando benzina.

Inoltre, dopo aver commesso l'omicidio, l'uomo avrebbe incontrato l'amante, un'americana, screditando la 29enne - da cui attendeva un figlio - garantendole che lei se ne era "andata" e che ora era un "uomo libero" e che il figlio che aveva in grembo non fosse suo, cosa rivelatasi falsa. Tuttavia, la donna, che aveva perso il bambino che aspettava proprio da Impagnatiello, aveva preferito non vederlo per paura: il 30enne, infatti, si sarebbe presentato alle due di domenica, ma lei non l'avrebbe fatto salire in casa.

Proprio in quel momento, il cadavere di Giulia sarebbe rimasto nell'abitazione, dove poi sarebbe stato per diverse ore, dato che la ragazza è stata uccisa tra le 19 e le 20:30.

Inoltre, per la pm Alessia Menegazzo, Impagnatiello "ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna. Si tratta dunque di un omicidio premeditato. Quando ha incontrato in casa Tramontano aveva già deciso come ucciderla".

Secondo quanto emerso dalle indagini, l'omicida "ha inviato messaggi all'amica della compagna dal telefono della Tramontano quando l'aveva già uccisa".

A inchiodare Impagnatiello, di professione barman, sono state le sue tracce biologiche, forse di sangue. Inoltre, l'amante, sua collega, avrebbe chiesto al 30enne di incontrare Giulia nella giornata di sabato, per avere chiarimenti. Il 30enne, ora, è rinchiuso nel carcere di San Vittore, a Milano, per i reati di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

Questa mattina, la famiglia di Giulia si è recata in Via Monte Rosa, a Senago, nelle vicinanze del luogo dove, ieri sera, è stato trovato il cadavere, per lasciare dei fiori. Tra i molti bouquet e il pelouche di Tigro, inviati da amici e conoscenti, c'è anche quello della famiglia, fatto di fiori di colore rosa e bianco. Sul bigliettino è scritto: "Per sempre nei nostri cuori mamma, papà, Chiara, Mario". L'intestazione è "Per Giulia e Thiago", forse il nome scelto per il bimbo che portava in grembo.

"Grazie. Grazie di averci dato la speranza di trovarla. Grazie di averci creduto ed aiutato. Grazie dal profondo del cuore di una famiglia distrutta, di fratelli che non hanno avuto la possibilità di cullare il proprio nipote. Di genitori che sono stati privati del diritto di essere tali. La nostra famiglia sarà per sempre unita come in questa foto", ha scritto su Instagram la sorella, postando una foto che mostra tutta la famiglia unita.

La confessione dell'omicidio ha lasciato sgomenti gli amici di Impagnatiello: "Era un bravo ragazzo, mai e poi mai ci saremmo aspettati da questa faccia d'angelo" un omicidio, ha detto il padre di un amico del ragazzo, "era considerato uno dei più belli della compagnia. Lui e mio figlio si sono sentiti il 30 maggio", dopo che Impagnatiello aveva denunciato la scomparsa della ragazza. "Era sconfortato per la sparizione di Giulia, i suoi amici cercavano di consolarlo e aiutarlo. Mai e poi mai si pensava a questo epilogo. Quando abbiamo visto il telegiornale stamattina, non riuscivamo a crederci", ha concluso.

Oggi, l'Armani Bamboo Bar, dove Impagnatiello era impiegato come barman, resterà chiuso. All'ingresso, non consentito a nessuno, ci sono dei buttafuori. "Fatti del genere non sono tollerabili in una società civile. Episodi come questo non possono e non devono verificarsi, mai. Per tale motivo, già durante i giorni delle indagini, il signor Alessandro Impagnatiello era stato sospeso dalle sue mansioni di barman presso Armani Hotel", fa sapere in una nota il Gruppo Armani ed Emaar Properties Pjsc, titolare di Armani Hotel, che ha espresso "il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia di Giulia Tramontano".

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