Dazi, von der Leyen: "Stiamo lavorando a nuovi accordi"

"Tutti vogliono fare affari con noi, perché siamo equi, affidabili e rispettiamo le regole".

(Prima Pagina News)
Martedì 29 Aprile 2025
Roma - 29 apr 2025 (Prima Pagina News)

"Tutti vogliono fare affari con noi, perché siamo equi, affidabili e rispettiamo le regole".

“In questo momento di crisi, l’affidabilità e la prevedibilità dell’Europa danno i loro frutti. Disponiamo già della più vasta rete di accordi di libero scambio, con 76 paesi in tutto il mondo.

Ora il mondo del commercio si sta rivolgendo a noi. Dall’anno scorso abbiamo concluso una nuova serie di accordi commerciali, dal Mercosur al Messico alla Svizzera. Stiamo lavorando con l’India e l’Indonesia, con gli Emirati e la Thailandia, le Filippine e la Malesia e il Pacifico.

Tutti vogliono fare affari con noi. Perché siamo equi, affidabili e rispettiamo le regole. Continuiamo quindi su questa strada, con sangue freddo e uniti".

Lo ha detto la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Congresso del Partito Popolare Europeo (Ppe) di Valencia (Spagna), in riferimento ai dazi e alla guerra commerciale voluta dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

La leader di Palazzo Berlaymont ha spiegato che “ora i mercati globali sono scossi dall’imprevedibile politica tariffaria dell’amministrazione statunitense. I dazi statunitensi sul resto del mondo sono ai livelli più alti degli ultimi cento anni.

La settimana scorsa l’Fmi ha lanciato un severo monito. Non è una sorpresa: i dazi sono come le tasse. Danneggiano sia i consumatori che le imprese”.

I dazi, ha evidenziato, “colpiscono Wall Street e le piccole imprese. Milioni di cittadini dovranno pagare bollette più alte. I medicinali costeranno di più, i trasporti costeranno di più. L’inflazione aumenterà. E questo danneggerà in particolare i cittadini più vulnerabili.

Le imprese, grandi e piccole, ne risentono fin dal primo giorno. Maggiore incertezza, interruzione delle catene di approvvigionamento, burocrazia onerosa. Non possiamo e non dobbiamo permettere che ciò accada”.


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