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Stando a una ricostruzione degli inquirenti, i quattro organizzarono un raid punitivo contro altri occupanti.
Stando a una ricostruzione degli inquirenti, i quattro organizzarono un raid punitivo contro altri occupanti.
Quattro peruviani sono stati rinviati a giudizio nell'ambito di un'inchiesta legata al presunto racket delle camere dell'ex albergo Astor di Firenze, occupato abusivamente, da dove il 10 giugno dello scorso anno è scomparsa la piccola Mia Kataleya Chicclo Alvarez, nota a tutti come Kata.
Tra le persone rinviate a giudizio c'è anche lo zio materno della bambina, il 30enne Abel Alvarez Vasquez, mentre gli altri sono Carlos De La Colina Palomino, Nicolas Lenes Aucaucasi e Carlos Manuel Salinas Mena, di età compresa tra i 38 e i 64 anni. I quattro sono accusati di estorsione, tentata estorsione e rapina, reati commessi tra il novembre del 2022 e lo scorso maggio, oltre che di tentato omicidio e lesioni gravi, reati che sono stati commessi il 28 maggio scorso.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, i quattro organizzarono un raid punitivo contro altri occupanti, in cui furono usati bastoni e mazze da baseball e un uomo, per cercare di sfuggire all'aggressione, cadde da una finestra. Al raid potrebbero aver partecipato anche altre persone.
Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero preteso un pagamento tra 600 e 700 euro da coloro che volevano entrare nell'ex albergo. Il gup ha fissato l'inizio del processo all'8 aprile 2025. La pista del racket, peraltro, è una di quelle seguite dagli inquirenti che stanno indagando sulla scomparsa della piccola Kata.