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L'annuncio sarà dato alle 22.
L'annuncio sarà dato alle 22.
Francia e Stati Uniti annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Libano questa sera, alle ore 22. Lo fa sapere l'emittente libanese al-Jadid, secondo cui anche il premier Najib Mikati annuncerà l'intesa, esprimerà le sue osservazioni e approverà l'accordo pubblicamente.
La riunione di gabinetto israeliana per decidere in merito alla tregua è cominciata prima del previsto e, secondo quanto fanno sapere i media locali, è in corso da quasi un'ora.
Ai ministri è stato chiesto di tenersi liberi da altri impegni fino alle 9 di stasera, perché si tratta di una discussione impegnativa, dato che i ministri dell'ultradestra si oppongono all'intesa, considerata come "una resa".
Intanto, le amministrazioni dei Comuni del Nord di Israele chiedono che le Idf continuino a combattere contro Hezbollah, perché la zona al confine con il Libano non sarebbe stata completamente ripulita dalle strutture dell'organizzazione terroristica sciita, cosa che costituisce un problema per la sicurezza e il rientro dei più di 60mila israeliani sfollati.
Nel frattempo, le scuole di quella parte di Israele resteranno chiuse anche domani e le Idf hanno proclamato restrizioni per tutta l'area, per la paura di un aumento degli attacchi da parte di Hezbollah durante queste ore.
Tel Aviv vuole "vendicarsi sui libanesi" prima della tregua, ha fatto sapere un deputato di Hezbollah a poche ore dall'annuncio di un cessate il fuoco tra Israele e Libano, mentre le Idf stanno ancora bombardando Beirut.
Secondo quanto fa sapere il Ministero libanese della Sanità, il primo bilancio dei raid israeliani nel centro di Beirut ammonta ad almeno un morto e 10 feriti. I soldati di Tel Aviv hanno colpito un palazzo che ospitava sfollati. Nel contempo, Israele ha condotto altri bombardamenti sulla periferia sud della Capitale, che è la roccaforte di Hezbollah: per l'agenzia di stampa Ani sono i più violenti dall'inizio del conflitto.
A seguito dell'ordine di evacuazione diramato dall'Idf ai civili libanesi, Israele ha condotto almeno 10 attacchi in simultanea. Lo rendono noto i media internazionali. Secondo quanto fa sapere l'agenzia di stampa nazionale libanese ha reso noto che un precedente attacco condotto da Israele contro Beirut "ha distrutto un edificio di quattro piani che ospitava sfollati".
Gli ultimi attacchi contro il quartiere di Dahyeh sono stati "i più violenti e intensi dall'inizio della guerra". Lo rende noto il media libanese al Mayadeen, vicino ad Hezbollah, secondo cui gli attacchi hanno arrecato danni gravi nella zona meridionale della capitale, a poche ore dall'annuncio della tregua.
L'accordo per il cessate il fuoco che Tel Aviv dovrebbe accettare stasera prevede una tregua iniziale di due mesi, durante la quale le Idf dovrebbero ritirarsi, mentre Hezbollah dovrebbe concludere la sua presenza armata a sud del fiume Litani.
"Sosteniamo i negoziati in corso per un cessate il fuoco immediato tra Israele e Hezbollah e la piena attuazione della risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. È il momento di concludere una soluzione diplomatica e accogliamo con favore gli sforzi compiuti in tal senso", fanno sapere i Ministri degli Esteri del G7, al termine del vertice di Fiuggi (Fr), evidenziando il "ruolo svolto dalle Forze armate libanesi e dall'Unifil la cui posizione dovrebbe essere rafforzata". I Ministri, inoltre, esprimono la loro "profonda preoccupazione per i recenti attacchi" contro le basi Unifil in Libano: "Tutte le parti rispettino i loro obblighi per garantire la loro sicurezza".
"Nell'esercizio del suo diritto di difendersi, Israele deve rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale in tutte le circostanze, incluso il diritto internazionale umanitario. Ribadiamo il nostro impegno nei confronti del diritto internazionale umanitario e rispetteremo i nostri rispettivi obblighi. Sottolineiamo che non può esserci equivalenza tra il gruppo terroristico Hamas e lo Stato di Israele", prosegue il comunicato, con un chiaro riferimento al mandato di arresto internazionale per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, per l'ex Ministro della Difesa Yoav Gallant e per un leader di Hamas.
"Dobbiamo raggiungere l'accordo per il cessate il fuoco oggi: non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l'accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste", ha detto stamani l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Josep Borrell, a margine del G7 di Fiuggi.
"Dobbiamo fermare il blocco degli aiuti umanitari a Gaza. Gli aiuti sono totalmente impediti dall'esercito israeliano, dobbiamo dire la verità, diamo un nome alle cose. Non entrano più aiuti umanitari nel nord di Gaza, per questo ho detto ieri ai miei colleghi, agli arabi e agli europei se sia utile dire ancora belle parole. Dobbiamo agire. Perché non mettiamo sul tavolo del Consiglio sicurezza Onu sugli aiuti umanitari per aiutare la popolazione? La soluzione due Stati arriverà dopo, qui parliamo di giorni e settimane. La fame viene utilizzata come arma contro le persone completamente abbandonate", ha continuato.
La scorsa notte, 11 persone sono state uccise nel corso di attacchi israeliani lungo tutta la Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere stamani la Protezione Civile dell'enclave palestinese, controllata da Hamas.
Sette persone sono rimaste uccise e molte altre hanno riportato ferite in un attacco aereo israeliano contro un'abitazione a Jabalia, nel Nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce il portavoce della Protezione Civile, Mahmoud Bassal, aggiungendo che un'altra persona è deceduta durante un attacco contro una casa a Beit Lahia. Altre due persone, invece, sono morte dopo un attacco d'artiglieria condotto da Israele sul campo profughi di Nousseirat, nel centro della Striscia, mentre un'altra persona è deceduta nel corso di un attacco su Rafah, al confine con l'Egitto.
Nel frattempo, le Idf hannno diramato altri ordini di evacuazione per i civili libanesi, ordinando a coloro che risiedono nella periferia meridionale di Beirut di lasciare le loro abitazioni. Proprio quella periferia, stamani, è stata presa di mira da altri attacchi israeliani, a poche ore dall'inizio della riunione di gabinetto del governo israeliano per decidere sulla tregua.
Intanto, i militari della 91ma divisione dell'Idf hanno raggiunto il fiume Litani, nel versante Est del Libano meridionale, e anche la zona di Wadi Saluki. E' la prima volta dal 2000 che le truppe raggiungono il fiume Litani. Lo rendono noto le Idf.