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Gli aggressori volevano compiere un blitz contro alcuni lavoratori, che protestavano per vedersi riconosciuti i loro contratti di lavoro.
Gli aggressori volevano compiere un blitz contro alcuni lavoratori, che protestavano per vedersi riconosciuti i loro contratti di lavoro.
Alcuni agenti della Digos sono stati aggrediti questa mattina a Prato, da 15 cittadini di origine cinese, che avevano tentato un blitz contro un presidio di lavoratori nel settore dell'abbigliamento.
Nello specifico, i cinesi volevano raggiungere un gazebo di lavoratori provenienti dal Pakistan e da altre nazioni, che protestavano per vedersi riconosciuto il contratto di lavoro da imprese del settore dell'abbigliamento. Tuttavia, gli aggressori, riferisce la Procura locale, si sono scagliati contro la Digos, intervenuta in servizio d'ordine pubblico.
Due poliziotti della Questura sono rimasti feriti: per loro si è sono rese necessarie le cure al pronto soccorso dell'Ospedale cittadino. Secondo la Procura, gli aggressori sono usciti dal capannone del Consorzio Euroingro srl, in via Gora del Pero, dove hanno sede diverse ditte cinesi impegnate nel settore dell'abbigliamento.
Quando hanno deciso di raggiungere il gazebo dei lavoratori extracomunitari per "punirli", gli agenti della Digos sono intervenuti per evitare che la situazione peggiorasse, venendo colpiti nei tafferugli. Tre cinesi, di 27, 30 e 60 anni, regolari in Italia, sono stati fermati per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Sono in corso indagini per trovare gli altri membri del gruppo uscito dal capannone.
Il sindacato di base Sudd Cobas ha riferito di un "attacco al presidio dei lavoratori alla Euroingro" di Prato, "contro un sit-in pacifico". "Un gruppo di una trentina di persone, tra cui erano riconoscibili alcuni padroni delle aziende interne alla Euroingro, hanno attaccato il presidio ed i lavoratori in sciopero al centro di distribuzione Euroingro al Macrolotto1. Devastati i gazebi. Anche le forze dell'ordine presenti sono state aggredite, una agente scaraventata a terra". Sul posto era stata convocata una conferenza stampa.
"Oggi gli sfruttatori hanno deciso di sfidare tutto e tutti, per rivendicare un loro presunto diritto a sfruttare indisturbati e senza proteste, di poter continuare a tenere lavoratori a nero e costringerli a lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. L'assurdo che si fa realtà: datori di lavoro che attaccano un presidio di lavoratori che chiedono un contratto regolare e di lavorare 8 ore per 5 giorni a settimana", prosegue il sindacato.
"Euroingro non può più essere un covo del lavoro nero - aggiunge -. Chi troviamo a capo della Euroingro? Da visura tra i consiglieri delegati troviamo ancora Zhang Sang Yu, detto Valerio, titolare di fatto della Texprint. Dietro i vestiti in vendita a pochi euro l'uno c'è una catena di sfruttamento che deve essere spezzata".
"Durante un controllo in azienda sono stato costretto a stare rinchiuso in un container per 10 ore, senza acqua e cibo", ha raccontato Hassan, operaio extracomunitario. Venerdì scorso, conclude Sudd Cobas, "mentre le altre ditte interne alla Euroingro chiudevano le trattative per la regolarizzazione degli operai, Hassan è stato licenziato senza preavviso. Fanno la guerra al sindacato, perché vogliono fare la guerra ai diritti. Prato non può più essere questo".
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