Sicurezza sul lavoro: a Palazzo Chigi incontro governo-sindacati
Sbarra (Cisl): "E' un primo passo". Landini (Cgil): "Giudichiamo totalmente inadeguato il metodo di confronto, chiediamo vera trattativa per realizzare piano di prevenzione e sicurezza". 
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Lunedì 26 Febbraio 2024
Roma - 26 feb 2024 (Prima Pagina News)
Sbarra (Cisl): "E' un primo passo". Landini (Cgil): "Giudichiamo totalmente inadeguato il metodo di confronto, chiediamo vera trattativa per realizzare piano di prevenzione e sicurezza". 
Si sono svolti nella Sala Verde di Palazzo Chigi due distinti incontri tra il Governo e le rappresentanze sindacali e datoriali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per il Governo hanno partecipato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

E' quanto fa sapere Palazzo Chigi, in una nota.

Il Governo, nell'illustrare alle parti i contenuti delle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, ha sottolineato che il tema è all'attenzione dell’Esecutivo fin dal suo insediamento con interventi specifici del Ministero del Lavoro e che sulla sicurezza continuerà il confronto già avviato con le parti sociali.

In particolare, il Ministro Calderone ha evidenziato il recente incremento del numero delle forze ispettive che permetterà nel 2024 di aumentare l’attività investigativa del 40% rispetto allo scorso anno.

Allo stesso tempo, saranno sbloccate le assunzioni e sarà aperto un nuovo concorso per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail.

Previsti anche il coordinamento delle attività ispettive e il potenziamento del sistema sanzionatorio in relazione ai subappalti e alla somministrazione illecita e fraudolenta.

Per il Governo sono prioritari, inoltre, la qualificazione delle imprese e la formazione, che deve riguardare sia i lavoratori che il datore di lavoro, e la salvaguardia delle imprese regolari con l’introduzione della Patente a crediti.

Al primo tavolo hanno preso parte i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confasal, Cisal, Confintesa e Usb e al secondo quelli di Confcooperative, Legacoop, Ance, Casartigiani, Cna, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Confimi Industria.

"L’incontro di oggi con il governo è stato positivo, ci hanno anticipato alcuni provvedimenti che entreranno nel decreto di prossima approvazione del Cdm e che condividiamo perché in linea con le nostre rivendicazioni", ha detto il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, a conclusione dell'incontro.

“Il governo si è impegnato a rafforzare, almeno del 40 per cento, verifiche, controlli, ispezioni sui luoghi di lavoro” e ha riferito di “aver avviato procedure per assumere 766 ispettori tecnici e carabinieri dell’apposito nucleo investigativo dei controlli”, ha precisato Sbarra.

Il governo, ha proseguito, ha anche “aperto alla possibilità di adottare una patente a punti, soprattutto, inizialmente, per il settore dell’edilizia e comunicato la disponibilità ad allargare anche agli altri settori” e “stanno valutando di inasprire, attraverso misure sanzionatorie, tutte le procedure legate alla catena degli appalti”.

“È un primo passo”, ha detto ancora Sbarra. “Noi abbiamo chiesto che questo confronto venga reso costante, strutturale, perché l’obiettivo della Cisl - ha concluso - è quello di arrivare a negoziare una strategia complessiva nazionale che porti a un patto di responsabilità sui temi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Critiche al governo sono arrivate dal leader della Cgil, Maurizio Landini: “Giudichiamo totalmente inadeguato il metodo di confronto e chiediamo di avviare una vera trattativa per realizzare un piano nazionale di prevenzione e protezione della salute e sicurezza”.

“Abbiamo richiesto – ha continuato Landini – di reintrodurre per decreto la parità di trattamento economico e normativo per i lavoratori in tutti gli appalti pubblici e privati indipendentemente dall’impresa in cui sono dipendenti, cancellata nel 2003 estendendo e migliorando così le tutele previste dal codice degli appalti ora solo per il pubblico”.

Il Segretario Generale della Cgil ha richiesto “la patente a punti per determinare l’accesso delle imprese alle gare d’appalto pubblici e privati, l’obbligo del cartellino identificativo per l’ingresso nei cantieri, e la costruzione di un libretto digitalizzato delle imprese che registri investimenti sulla sicurezza ed infortuni”.

E' anche necessario, ha continuato, “estendere il certificato di congruità della mano d’opera e dei tempi di realizzazione in tutti i cantieri ed in tutti i settori” e bisogna “l’assunzione di ispettori del lavoro e nei servizi di medicina del lavoro territoriali, il superamento del sub appalto a cascata, e l’obbligo di formazione prima di essere adibito a mansioni lavorative”, nonché “estendere elezione rls e rafforzare il ruolo d’intervento anche verso i nuovi assunti”, “abolire la legge Bossi-Fini che permette nei fatti lo sfruttamento dei lavoratori migranti” e “rafforzare le sanzioni anche penali verso le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza”.

Landini ha anche fatto richiesta di “non erogare incentivi o finanziamenti alle imprese che non rispettano norme e non applicano i corretti Contratti nazionali”.

“Se la risposta che ci aspettavamo su mille morti sul lavoro e dopo Firenze doveva essere più decisa, non ci pare che sia questo il caso”, è invece il commento del Segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

“Ci sono alcune parziali risposte in un clima che non è però quello che dovrebbe esserci quando si parla di sicurezza sul lavoro”, ha continuato. “Il governo – ha evidenziato Bombardieri – dice che serve unità e poi convoca su tavoli diversi i sindacati e le associazioni datoriali; dice che servono investimenti e non siamo riusciti a capire quant’è la copertura economica che servirà a fare le nuove assunzioni”.

“Non ci siamo – ha proseguito – perché sui temi della sicurezza bisognerebbe avere la possibilità di approfondire, mentre il testo di un eventuale decreto ci è stato consegnato stamattina, tra l’altro neanche in modo organico”.

“Guardando quei testi – ha aggiunto -, emerge la risposta alla nostra richiesta di una patente a punti, ma la vita di un lavoratore vale 20 crediti. Si può lavorare con 15 e 5 si recuperano con un corso di formazione”.

“C’è una valutazione che a noi sembra lontana dal rispetto delle vite umane e dalla necessità di intervenire con investimenti e risorse su un tema che equivale a una strage”, detto ancora Bombardieri. “Sulle nuove assunzioni, i carabinieri saranno 50 su tutto il territorio nazionale, quindi con un aumento forse dello 0,5 per cento per ogni struttura provinciale”, ha proseguito.

“Ci sono alcuni temi su cui non c’è stata la possibilità di approfondire, sui subappalti non abbiamo avuto nessuna risposta, salvo un tentativo di avvicinarsi ad alcune norme che però non sono chiare”.

“C’è troppa timidezza”, ha concluso Bombardieri, “non si è capito quante risorse sono destinate. 600 milioni per gli agricoltori li hanno trovati in 24 ore. Aspetto di capire quante risorse saranno destinate ad intervenire sulla sicurezza”.

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