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Radar dell’istituto di ricerca sul profilo socio-demografico dei partecipanti ai cortei di protesta delle ultime settimane in Italia. Il 38% ha tra i 18 e i 34 anni, Il 57% un lavoro stabile, i pensionati rappresentano il 14% del totale di chi è sceso in piazza.
Radar dell’istituto di ricerca sul profilo socio-demografico dei partecipanti ai cortei di protesta delle ultime settimane in Italia. Il 38% ha tra i 18 e i 34 anni, Il 57% un lavoro stabile, i pensionati rappresentano il 14% del totale di chi è sceso in piazza.
Lo scontento di chi manifesta è dovuto principalmente alle guerre, ma per molti i problemi sono la situazione economica e gli stipendi. In strada per protestare sono scesi soprattutto i giovani e più in generale chi ha un lavoro sicuro; uno su cinque è un over-64. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da un sondaggio SWG. “Le numerose manifestazioni che hanno avuto luogo in Italia negli ultimi mesi hanno portato in piazza, o per la questione di Gaza o per altre istanze, molti cittadini. Con questa indagine - spiega l’Istituto di ricerca SWG - abbiamo cercato di capire chi sono i manifestanti di questa epoca e cosa li spinge a prendere parte ai cortei. Dall’analisi del loro profilo emerge intanto che si tratta di un gruppo composito: se è vero che ha al suo interno componenti marcate di giovani e elettori di sinistra, emerge anche che la metà sono over-55enni e sommando centristi e soggetti di destra e centrodestra si arriva quasi al 40% del corpo dei manifestanti. Ci sono uomini e donne in misura equivalente e la composizione per titolo di studio non differisce da quella generale”.
Su 100 manifestanti 85 non hanno la laurea e 15 sì. “E’ interessante notare - si legge nel Radar SWG - un’accentuata presenza di lavoratori con contratto stabile. Questi sono infatti irritati, non solo da quanto accade a Gaza o in Ucraina, ma anche dalle preoccupazioni per l’economia e la stagnazione dei salari. In generale, i manifestanti sono mossi da diffusi sentimenti di sconforto e rabbia rispetto ai conflitti in corso e alla situazione economica, mentre i partiti e i leader politici risultano responsabili del malcontento solo marginalmente. Ciò fa pensare che le aspettative nei loro confronti siano forse piuttosto basse. Le proteste di piazza di queste settimane non sono quindi ascrivibili ad un particolare gruppo sociale e politico, ma hanno coinvolto trasversalmente la popolazione”. (Fonte Radar SWG, sondaggi CAWI compiuto, dall’8 al 10 ottobre 2025, su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni”.