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Salvini: "Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro".
Salvini: "Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro".
Sono molte le reazioni da parte della politica italiana alla vittoria di Donald Trump, tra chi si congratula per la sua rielezione a Presidente e chi fa un'analisi degli esiti del voto americano di questa notte.
A congratularsi per prima, a nome del governo italiano, è la premier, Giorgia Meloni: "A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni "sorelle", legate da un'alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente", ha scritto su X.
La vittoria di Trump "darà stabilità agli Usa, un nostro grande partner. Siamo al lavoro già da ora per rinforzare il legame solidissimo con gli Usa. Le relazioni transatlantiche sono la priorità del governo insieme ai rapporti con l'Ue. Lavoreremo con l'amministrazione Trump, credo che si potrà discutere di molte questioni, la Nato è una priorità", ha dichiarato ai microfoni di Sky Tg 24 il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
"Io non vedo problemi per l'elezione di Trump, anzi credo che lui abbia una naturale simpatia per l'Italia" e "come abbiamo lavorato bene" con gli altri governi americani, "sono convinto che lavoreremo bene con la nuova amministrazione" guidata dall'ex tycoon.
"Lotta all'immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump", ha commentato su Instagram il Vicepremier, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini.
Fratelli d'Italia e Forza Italia avevano la convinzione che Trump fosse il candidato migliore? "No, penso che altri anche nel centrodestra la pensassero in modo diverso, mi sembra evidente". Così come" accade per "altre questioni europee, la Lega ha una posizione chiara". "Ciò", però "non intacca l'azione di governo che è un'azione italiana", ha dichiarato Salvini, ai microfoni di Rtl 102.5, aggiungendo di essere stato "uno dei pochissimi in Italia a non nascondere la preferenza" per Trump, "in un ragionamento di logica e interesse nazionale". "Quello in cui spero maggiormente" dell'era targata Trump è "una chiara visione del mondo con il ritorno alla pace".
"La fine dei conflitti tra Israele e Palestina e Russia e Ucraina è determinante per i prossimi anni", "è di poche settimane fa l'incontro di Trump con Zelensky, è noto a tutti la conoscenza con Putin. Trump, a proposito di Israele, ha trasferito l'ambasciata a Gerusalemme ma penso che obiettivo comune sia quello dei due popoli e due stati", ha continuato Salvini.
Questo non rappresenterà un rischio per Zelensky? "La pace non è un rischio per nessuno, spero nell'apertura di un tavolo di trattative e poi decideranno ucraini e russi. Penso che la guerra a oltranza possa convenire a qualcuno a Bruxelles o a Washington, ma non conviene al 99% della popolazione in questa terra". L'augurio di Salvini è che si veda "la fine del tunnel perché sarà un vantaggio per tutti, con tutto l'amore per Zelensky o per chiunque altro".
Salvini ha anche sottolineato che ci sono state "settimane e settimane di trasmissioni e articoli sul fatto che avrebbe vinto Harris, perché sarebbe stata la scelta migliore rispetto a Trump, che veniva visto come un pericolo fascista, machista...". Dunque, "le sue politiche, come il taglio delle tasse, la lotta all'immigrazione clandestina, e la sua visione chiara del mondo, con la priorità al ritorno alla pace. Il presidente Trump farà gli interessi dei cittadini americani, come è giusto che sia. Se, nel perseguire questi interessi, si riuscisse a creare un nuovo equilibrio internazionale, con la chiusura dei conflitti tra Russia e Ucraina e Israele e Palestina, sarebbe l'intero mondo a guadagnarci".
"Se avessero dovuto votare i giornalisti italiani, avrebbero scelto Harris, ma il punto è che non votano solo coloro che sono politicamente orientati. Ha votato la gente, bianchi, neri, latini, giovani e anziani. Per la prima volta, Trump ha preso la maggioranza dei voti popolari, non solo dei delegati che poi lo eleggeranno. Hanno votato decine di milioni di uomini liberi".
"Sono felice perché una parte della vittoria è anche di Elon Musk, perché sono un sostenitore del futuro e dell'innovazione. Anche per l'Italia e per l'economia italiana, questa vittoria di Trump è una buona notizia".
"Più di un anno e mezzo fa dissi alla Nato ed in Ue, nelle sessioni Difesa, che avremmo dovuto prepararci al nuovo scenario che avrebbe aperto una possibile vittoria" di Trump. "Quale? Dovremo dimostrare intanto di volere e di essere disposti a garantire noi per primi la nostra sicurezza e non attendere che ci pensino, a loro spese, i cittadini ed il Governo americani. Agli Usa, ancora per molti anni, dovremo affidare la capacità di deterrenza attraverso l'alleanza di cui siamo parte, la Nato, ma dovremo prenderci in carico la nostra parte di Difesa, nazionale, in primis, e collettiva". Lo ha scritto, su X, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, augurando buon lavoro al nuovo Presidente degli Stati Uniti.
"Auguri di buon lavoro a Donald Trump, 47° Presidente degli Stati Uniti, in virtù di una vittoria netta, estesa anche al voto popolare. Le sfide che attendono gli Stati Uniti sono molteplici e ci riguardano tutti: fermare le guerre in corso, contrastare con la massima fermezza le violazioni del diritto internazionale umanitario, aprirsi a una visione multipolare dei nuovi equilibri geo-politici, puntare a regole eque per il commercio internazionale evitando la spirale protezionistica dei dazi e contro-dazi". E' quanto scrive, su X, il Presidente del M5S, Giuseppe Conte.
"L'Italia - se riuscirà a esprimere visione e coraggio - potrà dare un contributo importante in ragione della tradizionale amicizia tra i nostri popoli e della solida alleanza tra i nostri due Paesi, ma anche per il nostro storico ruolo nell'ambito del Mediterraneo allargato e nella cornice europea", conclude.
"Donald Trump ha vinto in modo netto le elezioni americane e sarà il 47 Presidente degli Stati Uniti. Ci sono tante riflessioni che il mondo politico può e deve fare su questo chiaro responso delle urne ma il primo dovere morale e civile è riconoscere il risultato con le congratulazioni al vincitore e l'onore delle armi alla sconfitta Kamala Harris. Spero che per l'Europa questo sia il momento della sveglia. Buon lavoro al Presidente eletto Trump e grazie al Presidente Biden per il lavoro di questi anni", scrive su X il capo politico di Italia Viva, Matteo Renzi.
"Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli americani voltano le spalle al modello di democrazia liberale. È un cambio di sistema radicale quanto la dissoluzione dell'URSS nel 1991, potenzialmente destinato ad avere effetti sul mondo speculari a quelli che seguirono allora". Lo ha scritto, su X, il responsabile Esteri di Italia Viva, Ivan Scalfarotto.
"L'Europa, adesso. L'elezione di Trump conferma tante cose che purtroppo già sapevamo sulla politica di questo decennio: paura e rabbia come principale meccanismo di voto; noncuranza verso l'etica pubblica e trionfo dei conflitti di interesse; politica come capacità di intrattenere ed essere "star" prima che statisti; irrilevanza sostanziale dei risultati di governo. Si vota sulla base della propria corrispondenza identitaria ed è spesso un'identità costruita contro "l'altro". Tutto ciò nasce da una crisi lunga dell'Occidente innescata da parole d'ordine come globalizzazione, innovazione, multiculturalismo, diventate politiche ideologiche mal gestite da liberali e progressisti. Ora l'Occidente vive la sua ora più buia. Separato, indebolito e incapace di ricostruire una leadership fondata sui valori che ne avevano fatto il punto di riferimento di chi desiderava vivere in un sistema libero e giusto". Così, su X, il leader di Azione, Carlo Calenda.
"L'Europa - continua Calenda - se vuole esistere ancora nell'era Trump, deve fare un salto di qualità immediato. Trump proverà a danneggiarci non solo indebolendo la posizione verso la Russia, scardinando la NATO e imponendo i dazi, ma anche costruendo alleanze con le personalità - Orban in primis - che non vogliono un'Europa più forte. Siamo soli e siamo divisi. Per chi come noi ha sempre creduto nell'idea di un Occidente forte, persuasivo e capace di tutelare la democrazia liberale nel mondo, è davvero un brutto momento, indubbiamente il peggiore dal fine della seconda guerra mondiale. L'unico rimedio a ciò che accade e accadrà è riportare le persone all'impegno politico, alla difesa dei valori democratici e occidentali. Siamo in una fase della storia dove nessuno si salva da solo. Vale per i paesi europei così come per i cittadini italiani. Riaccendere la passione politica. Questo è l'unico antidoto alla caduta di tutto ciò che ritenevamo sicuro e stabile. Verranno tempi difficili che chiederanno coraggio, idee e ideali. Avanti".
"Ha vinto Trump. La solitudine senza speranza è diventata rabbia e questa rabbia è stata cavalcata e rappresentata. Non ho letto soluzioni, ma solo indicazioni di nemici ed è servito. Ora sta all'Europa capire che occorre un coraggioso cambiamento". E' quanto dichiara il capo della delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti.
"Investimenti strategici e un salto in avanti nel processo di integrazione e nella costruzione di una vera dimensione politica e federale. È questa la sfida europeista davanti a noi. Lottare per un'Europa più forte, più vicina alle persone, che costruisca giustizia e susciti nuova speranza. Difendere la democrazia significa non limitarsi a citare ma difendere i valori europei e davvero attuare la nostra Costituzione", continua Zingaretti. "Dire con chiarezza alle cittadine e ai cittadini europei dove vogliamo portarle, in un mondo sicuramente migliore di questo. Questo il compito della politica. E mai come oggi è chiaro che solo come europei potremo portarlo a termine", conclude.