Calenda: "Campo largo inesistente senza un minimo di programma di governo"

“Il ‘tutti contro Meloni’ non funziona, non è politica. Sono disponibilissimo a discutere, confrontarmi, su ogni tema utile per il Paese, ma non possiamo fare politica senza sapere dove vogliamo andare”.

(Prima Pagina News)
Martedì 13 Agosto 2024
Roma - 13 ago 2024 (Prima Pagina News)

“Il ‘tutti contro Meloni’ non funziona, non è politica. Sono disponibilissimo a discutere, confrontarmi, su ogni tema utile per il Paese, ma non possiamo fare politica senza sapere dove vogliamo andare”.

Il campo largo contro il centrodestra, “senza un minimo di programma di governo, che vada dalla politica estera al superbonus, dalla transizione verde al salario minimo, temi veri e cruciali insomma, non esiste”.

Così, al Corriere della Sera, il leader di Azione ed ex Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. “Il ‘tutti contro Meloni’ non funziona, non è politica”, evidenzia, per poi aggiungere: “Io sono disponibilissimo a discutere, confrontarmi, su ogni tema utile per il Paese. Siamo nel momento più buio della crisi dell’Occidente, non possiamo fare politica senza sapere dove vogliamo andare. E non è detto che tutto il bene sia da una parte e il cattivo dall’altro. Io sono con Schlein sul salario minimo, ma sono anche con la maggioranza sulla giustizia. Questa polarizzazione estrema per cui non conta più quello che si propone ma solo lo scontro gli uni contro gli altri, perfino su un incontro di boxe femminile, porta al disastro, non solo l’Italia ma le democrazie occidentali”.

“Noi ci poniamo l’obiettivo di cambiare questo sistema di o tutti di qua o tutti di là, di scontro continuo a prescindere. Crediamo che alla fine l’unica soluzione per questo Paese sarà una larga coalizione dei partiti europeisti”, spiega.

Per quanto riguarda le prossime Elezioni Regionali, previste per quest'autunno, “in Emilia-Romagna e in Umbria non abbiamo problemi, saremo col centrosinistra: i candidati sono ottimi e riformisti”, mentre in Liguria “la situazione è diversa. Non ci è piaciuto come è stato attaccato Toti, al di là delle sue eventuali responsabilità, perché in gioco c’è lo stato di diritto: non è tollerabile tenere ai domiciliari una persona finché non si dimette. Ecco, se la parola d’ordine è giustizialismo, noi non possiamo starci”.

“Nel programma del candidato, chiunque sia e con la massima stima per Orlando, chiediamo che si preveda che si vada avanti con le infrastrutture, non che ci si opponga anche alla Gronda, e che si metta mano alla sanità, dove davvero Toti ha sbagliato”, sottolinea l'ex Ministro dello Sviluppo Economico, evidenziando che il sostegno di Azione non è qualcosa da considerare come scontato.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

campo largo
Carlo Calenda
PPN
Prima Pagina News
regionali

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU