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Una metafora tagliente sulla confusione politica del nostro tempo.
Una metafora tagliente sulla confusione politica del nostro tempo.
Candide, la penna al vetriolo che non risparmia nessuno, colpisce ancora con il suo articolo pubblicato oggi su Il Tempo. Il titolo accattivante, "Una galleria di barman e cocktail esplosivi al Bar Italia", dipinge con ironia graffiante la scena politica italiana come un affollato e caotico pub, dove i leader sono barman improvvisati intenti a mescolare ideologie, proclami e strategie elettorali in cocktail che lasciano spesso i cittadini con l’amaro in bocca.
Candide inizia il suo tour dietro il bancone del Pub-Italia con Maurizio Landini, descritto come un barman agitato che serve un cocktail esplosivo chiamato “Sciopero perenne”. Secondo l’autore, Landini manca della sobrietà necessaria a un leader sindacale e sembra non aver preso lezioni dalla storia, provocando più caos che soluzioni.
Poi c’è Matteo Salvini, ritratto in una versione inedita da “Law and Order”. Candide lo definisce un camaleonte che ora indossa la divisa del pompiere per approfittare del clima di tensione creato da Landini. Salvini, con la sua teatralità, si nutre degli estremismi per tentare di riconquistare un ruolo centrale nel bar affollato della politica.
Nel caos del pub, Antonio Tajani spicca come un barman più solido e posato. Secondo Candide, Tajani è riuscito a stabilire un equilibrio, guadagnandosi la fiducia dei clienti-elettori con cocktail sobri e ponderati. Al suo fianco si aggira Maurizio Lupi, che propone un “Noi Moderati”, un drink tanto blando quanto accomodante, che tenta di rassicurare con una ricetta riciclata ma non priva di una certa efficacia.
Non manca Giuseppe Conte, che secondo Candide si lamenta a gran voce per la scelta del governo su Fitto in Europa, vedendola come un torto imperdonabile. Nel frattempo, un enigmatico leader di un partito “verde fuori e rosso dentro” ostenta il curioso “trofeo” di una deputata europea sottratta a Orban, aggiungendo un tocco surreale al bar.
La scena si chiude con Giorgia Meloni, la “titolare” del pub, che arriva in veste rassicurante per rimettere ordine nel caos. Ma anche lei, osserva Candide, non è immune al fascino dei sondaggi proiettati senza sosta sulle pareti del locale. Qui il sarcasmo dell’autore si spinge fino a ricordare le parole di Giovanni Sartori sui rischi della “sondocrazia”, oggi aggravata da un’inedita “socialcrazia”.
Nel suo stile pungente, Candide non manca di evidenziare come il bar Italia rifletta le contraddizioni e le debolezze della politica nazionale. In un clima dominato da slogan e improvvisazione, l’Italia avrebbe bisogno di meno intrattenimento e di più serietà per affrontare i veri problemi del Paese.
Con questa parabola ironica e spietata, Candide riesce ancora una volta a fotografare lo stato della politica italiana, mescolando sagacia e denuncia in un cocktail letterario che colpisce dritto al punto.