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Chi non avrà versato almeno 20 anni di contributi riceverà l'assegno dai 74 anni.
Chi non avrà versato almeno 20 anni di contributi riceverà l'assegno dai 74 anni.
Tutti coloro che oggi hanno 30 anni e hanno iniziato a lavorare da poco potranno andare in pensione a 66 anni e 8 mesi se hanno versato almeno 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore più di tre volte rispetto all'assegno sociale mensile (1603,23 euro), a 74 anni nel caso in cui non riescano a versarli.
E' quanto si evince dal simulatore dell'Inps "Pensami", aggiornato in base alla nuova Legge di Bilancio.
In base al simulatore, un uomo nato agli inizi del 1994 che ha iniziato a lavorare nei primi mesi del 2022 e abbia versato contributi per almeno 20 anni, andrà in pensione a dicembre del 2063, a 69 anni e 10 mesi.
Nello specifico, evidenzia l'Istituto in una nota, sono stati aggiornati gli adeguamenti agli aumenti della speranza di vita dei requisiti pensionistici, in base allo scenario demografico Istat medio (l'anno base è il 2022), riguardante le tendenze di medio e lungo periodo per il sistema delle pensioni e sociosanitario, preparato dalla Ragioneria Generale dello Stato e pubblicato sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze nel dicembre dello scorso anno.
In più, quest'anno, è stato aggiornato l'importo massimo della pensione anticipata flessibile, maturata in base ai requisiti perfezionati entro il 31 dicembre scorso, che devono essere messi in pagamento fino al compimento dell'età necessaria per ottenere la pensione di vecchiaia.