Meloni: "Se non invertiamo il calo demografico in Europa, le prospettive sono critiche"
"Per spingere il tasso di natalità non occorre scoraggiare le donne dal lavoro".
(Prima Pagina News)
Giovedì 14 Settembre 2023
Roma - 14 set 2023 (Prima Pagina News)
"Per spingere il tasso di natalità non occorre scoraggiare le donne dal lavoro".
Il tasso di natalità in Europa non è elevato, e "se non viene invertita la tendenza le prospettive sono critiche. Le nazioni più ricche sono le nazioni in cui le persone hanno meno figli. E’ importante mobilitare risorse, come l’Ungheria ha dimostrato perfettamente. Lo ha fatto anche papa Francesco con un riferimento nel suo viaggio apostolico ad aprile di quest’anno".

Così la premier, Giorgia Meloni, al Summit demografico di Budapest.

“Per spingere il tasso di natalità non occorre scoraggiare le donne dal lavoro, come se fossero destinate a sacrificare o la maternità o il lavoro. L’esempio ungherese ci dice l’esatto opposto.

Politiche concrete per sostenere le famiglie consentono un equilibrio per le madri e la libertà per le donne di far nascere bambini senza rinunciare alla carriera. Questo è ciò che significa la vera libertà, poter scegliere e poter avere una vita piena perché i bambini rendono le donne più forti anche nel lavoro che svolgono, non sono un limite”, continua la premier.

“La demografia non è soltanto il calo della natalità e non è una questione per una sola nazione. Noi abbiamo il coraggio per affermare che per il futuro i dati sono molto preoccupanti. Una delle ragioni di questa crisi è come viene affrontata la questione dal punto di vista dei media.

Pensiamo ai modelli sociali che vediamo in televisione e di come sono cambiati nel corso del tempo, l’immagine tipica di una famiglia è svanita. Ora si mostrano single, consumatori, una dimensione individuale che si distacca dalla comunità a cui appartengono”, prosegue Meloni.

“Viviamo in un’era in cui tutto ciò che ci definisce è sotto attacco, questo è pericoloso per la nostra identità nazionale, per la famiglia, per la nostra religione. E’ qualcosa che ci rende consapevoli dei nostri diritti e capaci di difenderli. Senza questa identità siamo solo dei numeri senza una consapevolezza, strumenti nelle mani di chi ci vuole usare”, continua.

Per questo è necessaria “una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l’identità, Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà”.

Il governo italiano, evidenzia Meloni, “ha reso il tasso di natalità e la famiglia una priorità. Ho l’onore di guidare il governo italiano, che è un governo forte e coeso, in carica da un anno. Puntiamo a lavorare insieme per molti anni a venire. Vogliamo che l’Italia torni ad avere un futuro rispetto al presente incerto. Abbiamo un ministero ad hoc che si concentra sulla natalità e sulle pari opportunità per le donne e la famiglia”.

“Non possiamo abituarci all’idea che il declino della popolazione sia un destino, non lo è: è una scelta. Viene detto che l’immigrazione può dare un contributo. Credo che una quota di migrazione legale sia necessaria e possa essere integrata e dare un contributo positivo all’economia ma dobbiamo essere più responsabili”, continua.

“Uno dei pilastri è incoraggiare le famiglie a riprendersi la responsabilità che sta al suo interno, il nostro governo ha preso decisioni importanti per Caivano e altri luoghi”, aggiunge.

“Abbiamo cercato di promuovere l’etica del lavoro ed educativa e la responsabilità dei genitori. La famiglia è una chiave della sicurezza”, conclude Meloni.

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