Migranti, Piantedosi: "Entro pochi giorni i primi trasferimenti in Albania"

"Non permetteremo formule di celebrazione di eccidi il 7 ottobre".

(Prima Pagina News)
Venerdì 13 Settembre 2024
Avellino - 13 set 2024 (Prima Pagina News)

"Non permetteremo formule di celebrazione di eccidi il 7 ottobre".

“Stiamo completando gli ultimi lavori, date precise non ne voglio dare, ma credo che siamo veramente agli sgoccioli. Diciamo che nel giro di poche settimane, pochi giorni, potremo iniziare a portare le prime persone lì“.

Lo ha detto il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ad Avellino per il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul G7 degli Interni di Mirabella Eclano, riferendosi all'apertura dei centri di accoglienza per migranti in Albania.

I rimpatri con procedure accelerate, ha spiegato Piantedosi, "sono iniziative prima di tutto normative che abbiamo voluto in anticipazione di una regolamentazione europea che sarà obbligatoria per tutti dal 2026, quindi l’Italia anticipa una regola europea che diventerà legge per tutti dal 2026. Siamo soddisfatti, sono due persone e non immaginiamo certo di contrastare i traffici di esseri umani solo così, ma stiamo sperimentando logistica e procedure. Facciamo migliaia di espulsioni all’anno ma qui stiamo parlando di espulsioni che sono a valle di un percorso più accelerato".

“La grande sfida è consentire a tutti di poter accedere, se lo richiedono, ai meccanismi di protezione internazionale ma con decisioni rapide che quindi possano portare, in caso questi vengano negati, all’espulsione in tempi ragionevoli. Siamo molto soddisfatti, stiamo sperimentando questo nel centro di Porto Empedocle, a breve riprenderemo anche in quello della provincia di Ragusa e nell’immediata successione quello in Albania, che non è altro che una struttura dedicata a questo tipo di procedure, che è in Albania ma che sarà territorio italiano per il meccanismo previsto dall’accordo che abbiamo sottoscritto con l’Albania”, ha continuato il titolare del Viminale.

A una domanda in merito alla possibilità di negare manifestazioni in favore della Palestina in occasione dell'anniversario dell'attacco di Hamas contro Israele, avvenuto il 7 ottobre dello scorso anno, ha risposto: “Consentiremo ogni libera espressione anche di critica legittima contro qualsiasi governo, che sia quello israeliano, che sia quello palestinese o quello italiano, di chiunque, ma non formule di celebrazione di eccidi. Ci sono delle valutazioni che si stanno facendo in queste ore e in questi giorni e questo sarà il paradigma in base al quale saranno prese alcune decisioni”.

“Da quando è insorta la crisi del conflitto israelo-palestinese – ha poi ricordato il Ministro – ci siamo contraddistinti anche in maniera non scontata rispetto agli altri paesi europei per aver consentito ogni libera manifestazione del pensiero, anche quando questo ha comportato un presidio di sicurezza molto importante. Però dobbiamo fare distinzione quando ci sono manifestazioni che sono preavvisate con un chiaro, esplicito invito alla celebrazione di un eccidio.

Siccome le uniche motivazioni con cui anche per legge per il nostro ordinamento può essere limitata la libertà di manifestazione del pensiero, di associazione, di riunione, è quella proprio di tutelare l’ordine pubblico, io credo che celebrare apertamente un eccidio, il valore politico storico di un eccidio per taluni, per noi è qualcosa che sollecita delle valutazioni di tutela dell’ordine pubblico. Ecco perché ci sono delle valutazioni in corso che saranno fatte dalle autorità centrali ma anche dalle articolazioni territoriali dell’amministrazione”.

A chi gli ha chiesto dei timori di possibili ripercussioni sul G7 Cultura di Napoli per il caso Sangiuliano-Boccia, ha risposto: “Voglio essere chiaro una volta per tutte: gli eventi a cui lei fa riferimento non hanno mai per nulla inciso sulle dinamiche della predisposizione dei sistemi di sicurezza, mai. È stata una delle grandi articolazioni un po’ fantasiose di quella vicenda. Mai si è avuto timore, non è successo nulla che potesse compromettere la cornice di sicurezza che sarà predisposta per l’occasione”.

“I problemi di sicurezza del G7 di Napoli sono identici a quelli che possono esserci in un contesto come quello di Mirabella Eclano, cioè nel senso che vanno create le opportune misure preventive”, ha continuato.


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