Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Nel 2025 Mps consolida la propria rinascita con un utile netto oltre 1,37 miliardi, cost/income ratio tra i più bassi del settore, forte riduzione dei crediti deteriorati e una strategia industriale 2024-2028 rafforzata dall’integrazione con Mediobanca, candidandosi al primato di banca più efficiente e redditizia d’Italia.
Nel 2025 Mps consolida la propria rinascita con un utile netto oltre 1,37 miliardi, cost/income ratio tra i più bassi del settore, forte riduzione dei crediti deteriorati e una strategia industriale 2024-2028 rafforzata dall’integrazione con Mediobanca, candidandosi al primato di banca più efficiente e redditizia d’Italia.
Il 2025 segna per Monte dei Paschi di Siena un vero punto di svolta, sancendo il passaggio da “banca da salvare” a candidato leader per efficienza e redditività nel panorama italiano. L’istituto senese, forte di una storia secolare, mostra oggi indicatori economici e patrimoniali tali da proiettarlo al vertice del sistema bancario nazionale, con performance che lo rendono un modello di trasformazione e rilancio.
Nei primi nove mesi del 2025 l’utile netto supera 1,37 miliardi di euro, con una crescita nell’ordine di oltre il 17% rispetto all’anno precedente, segnale di una capacità reddituale ormai strutturale. Questo risultato non è un evento isolato, ma il frutto di un percorso pluriennale di risanamento, razionalizzazione e rilancio commerciale, che ha permesso a Mps di tornare protagonista sui mercati e nel rapporto con famiglie, imprese e investitori istituzionali.
Uno dei pilastri del nuovo posizionamento di Mps è l’elevato livello di efficienza operativa, diventato un vero vantaggio competitivo rispetto alle altre banche italiane. Il cost/income ratio, indicatore chiave del rapporto tra costi e ricavi, si attesta intorno al 45-46%, tra i più bassi dell’intero settore e in linea con i migliori standard europei.
Questo traguardo è stato possibile grazie a una gestione rigorosa dei costi operativi, con una riduzione strutturale delle spese amministrative e dei costi non HR, accompagnata da una progressiva digitalizzazione dei processi. La banca ha investito nell’ottimizzazione della rete fisica e nello sviluppo di piattaforme online e servizi self-service, riducendo la complessità organizzativa senza sacrificare la qualità del servizio alla clientela.
La rinascita di Mps passa anche da una drastica pulizia di bilancio e da un approccio prudente alla concessione del credito. Nel 2025 si registra una significativa riduzione dei crediti deteriorati, con livelli di Npl e Utp scesi su valori compatibili con le migliori pratiche europee, riducendo il fabbisogno di accantonamenti e liberando risorse per la crescita.
Sul fronte patrimoniale, il CET1 ratio fully loaded si colloca su livelli di assoluta eccellenza, ben oltre il 16-17% e con stime che indicano valori prossimi, o superiori, al 19% nel quadro post-integrazione. Un capitale così robusto consente alla banca di affrontare con serenità gli scenari macroeconomici più complessi, sostenere il credito all’economia reale e allo stesso tempo remunerare gli azionisti con politiche di dividendo competitive.
Il piano industriale 2024-2028 rappresenta la cornice strategica entro cui si inserisce la corsa di Mps a diventare la banca più efficiente e redditizia d’Italia. Il piano punta su tre direttrici: crescita profittevole, efficienza operativa e rafforzamento patrimoniale, con particolare attenzione alla diversificazione dei ricavi e allo sviluppo dei segmenti a maggior valore aggiunto.
Elemento chiave di questa traiettoria è l’operazione su Mediobanca, concepita come acquisizione strategica in grado di trasformare il gruppo in un nuovo campione nazionale. L’integrazione con la storica banca d’affari milanese consente a Mps di potenziare il corporate & investment banking, il private banking e il credito al consumo, ampliando la base clienti e l’offerta di prodotti a elevato margine.
L’aggregazione con Mediobanca apre la strada alla nascita di un player bancario di terza forza nel mercato italiano, con ricavi pro-forma stimati intorno agli 8 miliardi e un utile netto adjusted di circa 3 miliardi. In questa prospettiva, le sinergie operative e commerciali diventano il motore del nuovo perimetro di gruppo, con economie di scala su IT, operations e struttura centrale.
La convivenza di due marchi forti, ciascuno con la propria identità e rete commerciale, permette di presidiare segmenti diversi senza sovrapposizioni dannose, massimizzando cross-selling e sviluppo di prodotti integrati. Per Mps, questo significa poter combinare la radice retail e territoriale con il know-how di Mediobanca nella consulenza ad alta specializzazione, nell’investment banking e nella gestione dei grandi patrimoni.
Parallelamente agli aspetti economico-finanziari, Mps sta investendo con decisione nell’innovazione dei servizi e nell’esperienza cliente, cuore della competizione bancaria contemporanea. La quota di operazioni svolte tramite canali digitali è in forte crescita, supportata da app evolute, home banking potenziato e strumenti di consulenza a distanza per famiglie, pmi e clientela affluent.
L’obiettivo è quello di coniugare la vicinanza storica al territorio con un modello di banca “phygital”, in cui filiale e digitale non si escludono ma si integrano. La filiale diventa hub consulenziale a maggior valore aggiunto, mentre il quotidiano viene gestito online, riducendo tempi e costi per clienti e banca, e contribuendo ulteriormente al miglioramento del cost/income ratio.
La nuova Mps si distingue anche per una governance improntata a prudenza, trasparenza e responsabilità verso azionisti, dipendenti e comunità locali. Dopo anni complessi e una lunga fase di ristrutturazione, la banca ha consolidato un modello di gestione del rischio rigoroso, che evita eccessi speculativi e privilegia la crescita stabile nel medio-lungo periodo.
In questa logica, la creazione di valore non si misura solo in termini di utile di esercizio, ma anche di impatto sul tessuto economico, sostegno alle imprese, attenzione ai temi ESG e alla finanza sostenibile. La combinazione di redditività elevata, efficienza gestionale e responsabilità sociale contribuisce a rendere Mps un punto di riferimento per investitori alla ricerca di profili solidi e coerenti nel tempo.
Le proiezioni di fine 2025 indicano un utile ante imposte superiore a 1,5 miliardi di euro, confermando una traiettoria di crescita che appare destinata a proseguire anche negli anni successivi. L’ulteriore consolidamento della partnership industriale con Mediobanca, l’attuazione completa del piano 2024-2028 e la progressiva estrazione delle sinergie attese rafforzano l’idea di un gruppo bancario italiano di nuova generazione.
In questo scenario, Monte dei Paschi di Siena si candida con credibilità a detenere il primato di banca più efficiente e redditizia d’Italia nel 2025, un traguardo dal forte valore simbolico dopo un decennio di crisi. Dalla “banca più antica del mondo” a modello di eccellenza per efficienza, redditività e stabilità: la metamorfosi di Mps ridisegna gli equilibri del sistema bancario nazionale e apre una nuova stagione per clienti, dipendenti e investitori.
APPUNTAMENTI IN AGENDA