Automotive, Urso: "La data decisiva è il 10 dicembre, se l'Europa farà la sua parte noi faremo la nostra"

"A un anno dall’annuncio del piano Italia di Stellantis, possiamo dire con chiarezza che molti passi avanti sono stati compiuti, siamo sulla strada giusta".

(Prima Pagina News)
Martedì 25 Novembre 2025
Torino - 25 nov 2025 (Prima Pagina News)

"A un anno dall’annuncio del piano Italia di Stellantis, possiamo dire con chiarezza che molti passi avanti sono stati compiuti, siamo sulla strada giusta".

“Adesso l’Europa ci deve ascoltare. Basta con le ideologie di registi che non appartengono alla nostra Europa e che la realtà ha già smentito. Noi non vogliamo diventare un museo all’aria aperta, per quanto bellissimo, luogo di ricreazione per i ricchi turisti di altri continenti.

La data decisiva è il 10 dicembre e lo diciamo con forza da Torino, perseverare nell’errore sarebbe diabolico. Noi non lo permetteremo. Se l’Europa farà la sua parte, l’Italia è già pronta a fare la sua.

A un anno dall’annuncio del piano Italia di Stellantis, possiamo dire con chiarezza che molti passi avanti sono stati compiuti, siamo sulla strada giusta, sulla strada della responsabilità sociale della squadra Italia, come auspicai proprio qui, quando celebrammo insieme i 125 anni della Fiat con il nuovo amministratore delegato Filosa e con la sua squadra”.

E' quanto ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Mirafiori (Torino), all'evento organizzato da Stellantis per il lancio della nuova Fiati 500 Ibrida.

A margine dell'evento, il ministro si è espresso anche in merito all'ex Ilva: “Tutti i miei atti sono andati esattamente nella direzione della continuità sin da quando abbiamo le condizioni affinché fosse possibile la ripresa e attraverso una gestione commissariale di uno stabilimento che, come tutti sanno, nella precedente gestione ha avuto arrecati gravi danni.

Oggi forse non si ricorda appieno quello che accadde in quei giorni, perché in quella gestione furono chiusi due altoforni e il terzo altoforno, quando riuscimmo a prendere in mano l’azienda con i commissari straordinari, aveva appena un’autonomia di 4 giorni.

È chiaro che il lascito di quell’eredità e anche di tutto il decennio precedente è piuttosto grave e pesante, la soluzione è difficile, ma siamo impegnati in maniera continuativa a trovarla”.


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