Satira: addio a Giorgio Forattini, il vignettista che castigò l'Italia

Aveva 94 anni.

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Martedì 04 Novembre 2025
Roma - 04 nov 2025 (Prima Pagina News)

Aveva 94 anni.

La satira italiana perde il suo più celebre esponente: a 94 anni, è morto il vignettista Giorgio Forattini, castigatore di 50 anni di storia italiana con i suoi disegni.

Nato a Roma nel 1931, lavorò per per Panorama, Repubblica, fu direttore de "Il Male" e creò vignette per La Stampa, Il Giornale e QN. 

Dopo la maturità classica, proseguì i suoi studi, frequentando sia il biennio di Architettura presso l’Università di Roma sia l’Accademia di Teatro. La sua carriera lavorativa iniziò nel 1953, lavorando prima come operaio in una raffineria di petrolio nel Nord Italia, in seguito come rappresentante commerciale di prodotti petroliferi a Napoli e nel Sud.

Alla fine degli anni Cinquanta fece il suo esordio nel mercato discografico, all'inizio come venditore, poi come direttore commerciale, arrivando a curare la produzione di cataloghi di musica leggera e classica, in Italia e negli Usa.

Dalla fine degli anni Sessanta, si dedicò al settore della pubblicità, come illustratore e copywriter e firmò campagne per grandi brand come Fiat e Alitalia. Nel 1971, invece, vinse un concorso per disegnatore di fumetti indetto dal quotidiano romano Paese Sera, dove lavorò come grafico impaginatore.

Le sue prime vignette satiriche, a colori, apparirono su Panorama (il settimanale di Mondadori, con cui lavorò per un decennio) nel 1973, e su Paese Sera nel 1974.

Alla fine dell'anno seguente, lasciò Paese Sera e partecipò alla fondazione de La Repubblica, insieme ad Eugenio Scalfari, dove lavorò come disegnatore satirico e collaborò al progetto grafico. Per sette anni collaborò con L'Espresso, mentre dal 1991 al 2009 tornò a lavorare per Panorama.

La collaborazione con La Repubblica si interruppe nel 1999, dopo una querela per una vignetta sull’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Su invito di Gianni Agnelli, nel 2000 iniziò a lavorare per il quotidiano torinese La Stampa, dove rimase per cinque anni. Dal 2006 al 2008, le sue vignette comparvero su Il Giornale di Milano, mentre dal 2008 al 2009 vennero pubblicate sui giornali del gruppo QN – Quotidiano Nazionale (Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino).

Durante la sua carriera, disegnò più di 14 mila vignette, che ritrassero in modo graffiante 50 anni d'Italia, tra Capi di Stato, politici, Papi, riflettendo anche la storia, dalle grandi tragedie fino al terrorismo, le stragi di mafia e Mani Pulite. Pubblicò anche una sessantina di libri, che vendettero oltre tre milioni di copie.

Diversi i premi vinti, tra cui: Il Premiolino, il premio di Umorismo di Bordighera, il premio di Tolentino, il premio di satira di Forte dei Marmi (di cui fu giurato per diversi anni), il Premio Hemingway, il Premio Panunzio a Torino, il Premio Speciale Ischia Internazionale di Giornalismo, il Premio Acqui Storia. Tra gli altri riconoscimenti ricevuti, anche la cittadinanza onoraria del Libero Comune di Zara in Esilio, la civica benemerenza a Trieste, la cittadinanza onoraria ad Asti, l'Ambrogino d'Oro (conferitogli dal Comune di Milano nel 1997) e il Premio Nazionale Culturale di Torre di Castruccio, consegnatogli nel 2011 all'Accademia di Belle Arti di Carrara.


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