E' morto all'età di 95 anni Gianni BISIACH, giornalista, scrittore e autore di importanti inchieste per la Rai. Il giornalista sarà seppellito a Gorizia, dove era nato il 7 maggio 1927.
Diplomato nel 1946 al liceo scientifico di Gorizia, successivamente si trasferisce per sei anni in Africa come ufficiale meteorologico della Royal Air Force all'aeroporto di Asmara; in seguito è ricercatore con il prof. Raymond Katz al laboratorio geologico dell'Eritrea e lavora anche come geologo cercatore d'uranio in Dancalia con l'ingegnere belga Louis Astrup.
Ottiene due lauree in medicina e chirurgia, col massimo dei voti, alla scuola di medicina di Asmara e all'Università di Roma, specializzandosi in anestesia e radiologia, per poi dedicarsi alla ricerca: in Africa si occupa di malattie endemiche e malnutrizione, collaborando tra gli altri con l'insigne oculista Giambattista Bietti, mentre in Italia compie studi in psichiatria, con Franco Basaglia, e in neurochirurgia.
Come medico, è primo aiuto chirurgo dei professori Antonino Musso (già allievo di Achille Mario Dogliotti) e Pietro Valdoni, nonché anestesista personale di Raffaele Paolucci di Valmaggiore, direttore della clinica chirurgica dell'Università di Roma. Con Luigi Gedda, luminare di gemellologia e figura illustre dell'associazionismo cattolico italiano, compie ricerche sul parto indolore, ai fini della stesura di un libro di Papa Pio XII.
Con Giovanni Berlinguer effettua ricerche sulla malaria, nell'Istituto di Parassitologia dell'Università di Roma diretto da Ettore Biocca. Di precocissima esperienza, già dall'età di 7 anni (con cinepresa, proiettore e moviola Pathé Baby), realizza brevi documentari con il Cine-GUF di Gorizia, documentari in Africa, per poi scrivere a Roma sceneggiature con Cesare Zavattini (Il tetto, I misteri di Roma anche come regista) e con Michelangelo Antonioni (Professione Reporter).
Nel 1969 realizza il film I due Kennedy, prodotto da Angelo Rizzoli e Alfredo Bini e insignito del Premio Spoleto Cinema 1970 a pari merito con Luchino Visconti (La caduta degli dei) e Federico Fellini (Fellini Satyricon). Nel 1972 realizza un documentario sul viaggio di Papa Paolo VI in Asia ed Oceania. Sempre nel 1972, Bisiach viene chiamato da Roberto Rossellini, presidente del Centro sperimentale di cinematografia, a coordinare i corsi e a tenere, per dieci anni, l'insegnamento di Tecniche dell'Informazione Cinematografica e Televisiva.
Nel 1978 Saddam Hussein, vicepresidente della Repubblica dell'Iraq, lo invita a Baghdad per il Festival del Film antimperialista, con una delegazione formata da Sergio Amidei (sceneggiatore del film Roma città aperta), il regista Ettore Scola e Gina Lollobrigida. Saddam Hussein accompagna Bisiach a visitare il Paese (Babilonia, Bassora) e gli assegna il premio per il film I due Kennedy.
Entrato in Rai grazie a Massimo Rendina, che aveva conosciuto ad Asmara, Bisiach ha all'attivo numerosi servizi e inchieste giornalistiche per il telegiornale e speciali dei programmi culturali tv. Ricordiamo il suo ultimo "Un minuto di Storia."
“Sono profondamente rattristato per la scomparsa di Gianni Bisiach, uno dei protagonisti della storia del giornalismo italiano del secondo Novecento che ha dato molto alla RAI e più in generale alla televisione nazionale. Ero legato a lui da sincera amicizia in un rapporto personale al quale devo molto. Esprimo sincero cordoglio a nome mio e del governo per questo grave lutto che colpisce il mondo della cultura”.
Così il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo aver appreso dalle agenzie della morte di Gianni Bisiach.
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