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"Digital Cosmati Design Exhibition", è una rassegna di respiro internazionale, protagonisti tre diversi studiosi dell’Università della Calabria, Pietro Pantano, Eleonora Bilotta e Francesca Bertacchini, con delle opere che ci riportano ai Maestri marmorari romani di nome Cosmati.
"Digital Cosmati Design Exhibition", è una rassegna di respiro internazionale, protagonisti tre diversi studiosi dell’Università della Calabria, Pietro Pantano, Eleonora Bilotta e Francesca Bertacchini, con delle opere che ci riportano ai Maestri marmorari romani di nome Cosmati.
Consolato Generale d’Italia ad Hannover, siamo in Germania, al numero 27 di Freundallee, tra la Bassa Sassonia, Amburgo, Schleswig Holstein, e Meclemburgo Pomerania Anteriore, e dove in questi giorni è ancora allestito un meraviglioso angolo espositivo, tutto calabrese, che racconta da una parte la tradizione dei vecchi mosaici romani, e dall’altra la tecnologia avanzata e pionieristica del Campus calabrese di Arcavacata, dove gli studiosi della Facoltà di Fisica hanno realizzato un progetto che oggi viene analizzato e invidiato dai grandi centri di ricerca digitale di mezza Europa, se non altro per i risultati eccezionali a cui i ricercatori calabresi sono arrivati.
Il progetto "Digital Cosmati Design" reinterpreta l'antica arte dei Cosmati, erano i maestri mosaicisti romani del XII-XIII secolo, celebri per i loro pavimenti policromi che fondono rigore geometrico e ricchezza decorativa, e mira a valorizzare i valori intrinseci della storia e della cultura italiana – bellezza, armonia, artigianalità – e a diffondere la conoscenza del patrimonio medievale e delle tecnologie della contemporaneità.
E’ l’arte digitale dell’algoritmo, dunque, che permette agli autori di sviluppare progetti artistici unici nel loro genere, portando alla conoscenza del grande pubblico il binomio Arte e Scienza.
Gli obiettivi culturali del "Digital Cosmati Design" -sottolineano gli studiosi calabresi- “includono la promozione della cultura italiana e del Made in Italy oltreconfine, ma anche il coinvolgimento diretto del pubblico nella fruizione del patrimonio e la diffusione del design contemporaneo attraverso le tecnologie digitali di nuove forme di creatività nate dall'incontro tra tradizione artigianale e nuovi strumenti”.
In pratica, attraverso un processo innovativo di ingegneria inversa dei pattern storici e l'applicazione di un algoritmo generativo personalizzabile, Pietro Pantano - prof. Ordinario di matematica Applicata all’Università della Calabria e che al Dipartimento di Fisica è delegato alla ricerca- Eleonora Bilotta- prof. Ordinario di Psicologia Cognitiva-, e Francesca Bertacchini- giovanissima borsista- hanno di fatto “ricostruito i motivi originali dei vecchi mosaici romani e trasferiti in un ambiente computazionale”.
Questo -spiega nei dettagli la professoressa Eleonora Bilotta - “ha permesso la creazione di nuove opere, tra cui quindici pannelli (tela e PVC sandwich, 50x50 cm) e una collezione di tessuti stampati su velluto, che richiamano i mosaici originali ma si evolvono anche in motivi floreali, utilizzando icone cinematografiche, ed evoluzioni con creazioni ispirate alla pop art e alla visual art, o alle dinamiche frattali. Sono presentati anche alcuni gioielli che saranno esposti al pubblico”.
L’effetto finale è straordinario. Ogni lavoro in realtà testimonia la Bellezza della storia italiana attraversata da una nuova lettura artistica e iconografica del pavimento cosmatesco che nell'antichità era stato realizzato dai Maestri marmorari romani di nome Cosmati per far immaginare al pellegrino – sorride la professoressa Eleonora Bilotta- il "Mistero della Vita", pensiamo ai magnifici pavimenti della Cappella Sistina, di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, Santa Maria in Trastevere, San Clemente in cui si può ammirare il pavimento con l’iconografia di Sierpinski”.
L'aspetto multimediale e innovativo della mostra è centrale, perché crea ambienti phygital, che significa fisici e digitali. I visitatori- sottolineano i tre studiosi- interagiscono tramite QR code che sbloccano contenuti multimediali, come simulazioni 3D e ricostruzioni a 360° dei pavimenti cosmateschi, e una suite di giochi interattivi quali il "Cosmati Puzzle", il "Cosmati Monopoly" e una "Caccia al Tesoro" distribuita nell'esposizione.
Nella scheda illustrativa della rassegna consegnata al Console Generale d’Italia ad Hannover si chiarisce anche che “Un elemento distintivo della stessa è un avatar 3D che è rappresentato da un maestro Cosmati ricostruito in abiti medievali, che funge da guida mentre tutto intorno si snoda il percorso orginale”. Un altro esperto, questa volta “contemporaneo”, basato su intelligenza artificiale, e nutrito con una vasta base di conoscenze di oltre 100 libri e articoli sui Cosmati, fornisce invece risposte dettagliate e contestualizzate, ai visitatori che gli pongono delle domande sull’arte degli antichi maestri Cosmati.
L'interazione con l'avatar culmina infine in un questionario sull'arte come elemento attivo di benessere e salute, approfondendo l'esperienza educativa e promuovendo la riflessione sul legame tra arte e cognizione.
Ma perchè il termine Digital Design?
La risposta dei ricercatori dell’UNICAL è secca: “Perché il progetto "Digital Cosmati Design" -dicono- reinterpreta l'antica arte cosmatesca per l'arredamento, trasformando geometrie storiche in tessuti, quadri e oggetti di design contemporanei, con la possibilità di creare soluzioni abitative personalizzate. Un visualizzatore 3D e le stoffe e i cuscini, insieme ai gioielli esposti, evidenziano le potenzialità della trasformazione digitale per il Made in Italy, offrendo un esempio concreto di come l'arte medievale possa "vestire" la casa moderna, creando ambienti unici e ricchi di storia”.
Ma la ciliegina sulla torta è ancora un’altra: “Ad Hannover -precisano gli studiosi- i tessuti artistici, frutto del nostro progetto, saranno donati all'Ambasciata Italiana, a testimonianza concreta della cooperazione culturale italo-tedesca e del nostro impegno continuo nella valorizzazione e diffusione del patrimonio artistico e innovativo italiano a livello globale. Perché questa iniziativa, attraverso il ponte del Consolato, mira a diffondere la cultura italiana in Germania e a rendere accessibile ai cittadini il frutto di una ricerca che connette storia, arte e tecnologia, promuovendo il benessere culturale”. Assolutamente sorprendete e meraviglioso.
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