Cultura, educazione e formazione, ricerca scientifica, patrimonio, tutela, riforme, archivi e digitale Alcune tra le parole chiave degli interventi che si sono susseguiti ieri al convegno organizzato dall’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli che si è svolto a Roma negli spazi antichi della Biblioteca Angelica. “Un patrimonio in pericolo, l’eredità di Giuseppe Chiarante”.
L’incontro pubblico, dedicato al Senatore Giuseppe Chiarante fondatore dell’Associazione insieme al Prof. Giulio Carlo Argan: iconiche le figure dei due studiosi per chiamare il confronto su temi di attualità sul patrimonio culturale, aspetti giuridici e organizzativi, coordinamento con il mondo universitario per la formazione alle professioni.
“Chiarante aveva in particolare dedicato un impegno immenso allo studio della gestione dei beni culturali, demoetnoantropologici e di quelli musicali, ritenendo che debbano essere inseriti nel quadro di una politica ampia della città e del territorio, anche per uno sviluppo dell’economia e il potenziamento dei servizi sociali e culturali” ha sottolineato Rita Paris presidente dell’Associazione.
Tanta passione per la cultura e tante battaglie condotte in favore del patrimonio e nel nome dello Stato. Evidenziate durante l’incontro alcune criticità che riguardano il patrimonio musicale a proposito del quale già anni fa si proponeva l’istituzione dell’Albo mentre a tutt’oggi vivono lacune legislative e maglie larghe di tutela sui beni musicali che compaiono sporadicamente sotto la voce spartiti musicali e beni librari per carenza di definizioni giuridiche.
Assenti quindi anche le relative figure dei tecnici specializzati. Primo piano anche sui beni scientifici, da comprendere perché nel perimetro del patrimonio, secondo gli esperti. I profili professionali tecnici sono fondamentali per la gestione del patrimonio è stato sottolineato durante gli interventi “Non si puo’ parlare di famiglie professionali, è troppo generico”.
Ed è fondamentale in particolare la trasmissione della conoscenza in un passaggio in cui compaiono nuove forme di analfabetismo quando invece la conoscenza e la capacità critica partono dallo studio della lingua parlata e scritta. La lingua, patrimonio culturale.
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