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Lo scorso 13 settembre 3 allarmi hanno fatto scattare altrettanti "scramble" da parte dei piloti dell'aeronautica militare per identificare velivoli sospetti che non rispettavano il piano di volo
Lo scorso 13 settembre 3 allarmi hanno fatto scattare altrettanti "scramble" da parte dei piloti dell'aeronautica militare per identificare velivoli sospetti che non rispettavano il piano di volo
Due caccia EFA dell’Aeronautica Militare italiana, di base a Šiauliai in Lituania, sono intervenuti per ben tre volte lo scorso 13 settembre per intercettare velivoli non identificati nel corso delle operazioni di difesa dello spazio aereo alleato nell’ambito della missione NATO Baltic Air Policing. L’allarme è scattato quando i radar hanno rilevato la presenza di velivoli non identificati in prossimità dello spazio aereo dell’Alleanza. I caccia italiani sono decollati immediatamente per identificare e monitorare tutti i traffici che non avevano comunicato il piano di volo e non avevano regolari contatti con gli enti del traffico aereo. Le intercettazioni, condotte in modo professionale e secondo le regole e i protocolli internazionali, hanno permesso di verificare l’identità di numerosi velivoli che nell’arco della giornata hanno ripetutamente interessato l’area di responsabilità affidata agli aerei italiani che dal 1° agosto garantiscono la sicurezza dell’area di responsabilità nei baltici in uno scenario molto dinamico che spesso necessita di portare a termine azioni tattiche avanzate in tempi rapidissimi. Proprio a partire dal 1° agosto l’Italia è l’unica nazione in lead per la missione Baltic Air Policing in Lituania con i tedeschi a supporto (enhanced Air Policing) rischierati nella base di Lielvārde in Lettonia. Sono state circa 200 le ore di volo prodotte dalla Task Force Air – 36th Wing in più di 130 sortite, con 14 ordini di decollo immediato (Scramble) richiesti dal Combined Air Operation Center (CAOC) di Uedem in Germania per identificare diverse tipologie di velivoli (caccia e trasporti), nessuno dei quali appartenenti ai paesi NATO. La frequenza delle attivazioni di ordini di decollo immediato rispecchia la mutata e delicata situazione geopolitica. In questo contesto i piloti italiani dimostrano la capacità di eseguire la missione esercitando una efficace azione di deterrenza, ma al tempo stesso prevenendo qualsiasi situazione di escalation, mantenendo sempre una postura professionale anche di fronte alle eventuali provocazioni. Sempre vigili, sempre in allerta, sempre pronti, questo chiede la NATO, questo la squadra dell’Aeronautica Militare assicura ogni giorno, h24 e in ogni condizione per garantire deterrenza e sicurezza al Fianco Est dell’Alleanza Atlantica. Naturalmente, l’operatività della Task Force Air è il frutto di un lavoro corale; ci si muove in maniera sinergica e compatta per permettere ai piloti di adempiere alla loro missione nella maniera più efficace ed efficiente possibile. Il personale tecnico manutentivo che assicura l’efficienza della linea volo e compone con i piloti la squadre d’allarme, quello che quotidianamente assicura i rifornimenti e la logistica, la mobilità tramite un adeguato parco mezzi, l’amministrazione finanziaria, la gestione del personale, la sicurezza delle installazioni, sono tutti elementi di un’unica rete che partecipa a un complesso gioco di squadra dove la risultante è sicuramente superiore alla somma delle parti. La NATO Air Policing è una missione di pace che mira a preservare la sicurezza dello spazio aereo dell’Alleanza. Si tratta di un compito collettivo che prevede la presenza continua – 24 ore su 24, 365 giorni all’anno – di aerei da combattimento ed equipaggi, pronti a reagire rapidamente a possibili violazioni dello spazio aereo. Essa ha scopo difensivo dei cieli dell’Alleanza e di deterrenza verso possibili minacce alla sicurezza dei paesi membri della NATO. Questa missione fa parte del più ampio dispositivo di difesa e deterrenza della NATO chiamato Air Shielding gestita dall’Air Command (AIRCOM) di Ramstein (Germania). La Baltic Air Policing, in particolare, è una missione NATO in vigore da aprile 2004; ad oggi 17 Alleati vi hanno partecipato a salvaguardia dello spazio aereo delle Repubbliche Baltiche: Estonia, Lettonia e Lituania. È una missione con lo scopo di dimostrare la determinazione collettiva degli Alleati nel mantenere una postura di natura difensiva, solida e compatta, a deterrenza di potenziali minacce alla sicurezza dell’area regionale di competenza. L’Italia partecipa alle missioni di Air Policing della NATO a difesa dei confini dell’Alleanza sui cieli baltici, islandesi, rumeni, bulgari, polacchi, sloveni, albanesi e montenegrini. La Task Force Air a Šiauliai in Lituania è dotata di velivoli Eurofighter Typhoon (F-2000) provenienti dal 36° Stormo di Gioia del Colle, 4° Stormo di Grosseto, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana; gli Stormi dell’Aeronautica Militare deputati alla sicurezza dello spazio aereo italiano oltre a velivoli CAEW e SPYDR in forza al 14° Stormo di Pratica di Mare. Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il comando e controllo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che è l’Alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinamento e direzione delle esercitazioni e operazioni interforze in ambito nazionale e internazionale.