Eccellenze Italiane. Renato Cortese, nuovo Presidente del Premio Paolo Borsellino

L’associazione “Società Civile”, in collaborazione con la Polizia di Stato, ha ufficializzato alla stampa il nome del nuovo Presidente del Premio Nazionale Paolo Borsellino. È quello del Prefetto Renato Cortese.

di Pino Nano
Venerdì 28 Febbraio 2025
Crotone - 28 feb 2025 (Prima Pagina News)

L’associazione “Società Civile”, in collaborazione con la Polizia di Stato, ha ufficializzato alla stampa il nome del nuovo Presidente del Premio Nazionale Paolo Borsellino. È quello del Prefetto Renato Cortese.

Classe 1964, calabrese di Santa Severina, in provincia di Crotone, Prefetto, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Renato Cortese è oggi uno degli investigatori e del poliziotti italiani più famosi al mondo Direttore in passato dell’Ufficio centrale ispettivo del Ministero dell’interno, passerà alla storia della Repubblica come l’uomo che ha arrestato Bernardo Provenzano, il numero uno di Cosa Nostra dopo Totò Riina. Ma è soprattutto l’uomo che con gli arresti eccellenti di Gaspare Spatuzza, Enzo e Giovanni Brusca, Pietro Aglieri, Benedetto Spera e Salvatore Grigoli ha di fatto disarticolato la più potente organizzazione mafiosa della storia, che era appunto quella siciliana. Ma lui è anche il poliziotto che nella sua stanza al terzo piano del Quartiere Generale della Polizia di Stato a Cinecittà conserva gelosamente gli encomi solenni dei vari ministri dell’interno che si sono succeduti negli anni e dei Capi di Stato che lo hanno ringraziato per il successo delle sue operazioni.

Entrato in polizia nel 1989, dopo una brillantissima laurea in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, Renato Cortese è stato a Capo del Servizio Centrale Operativo della Polizia, ha retto la Squadra mobile di Reggio Calabria e di Palermo, e non c’è un solo dettaglio della sua vita professionale che tradisca quella che è la leggenda popolare nata attorno alla sua vita, e che lo vuole uoo di grande coraggio e di grandissimo intuito investigativo. Nonostante questi trascorsi e questa “fama” che lo segue sin da giovanissimo, mantiene un profilo bassissimo e di assoluto riservo. Guai a chiedergli un’intervista. Ti senti rispondere un semplice ma perentorio” No grazie”.

Premio Antonino Scopelliti nel 2010, Premio Atreju e Premio Siberene nel 2012 il, Premio Legalità Anmil a Palermo nel 2014, il Premio Città di Fiumicino nel 2016, Premio Aragona a Le Castella nel 2022, il 4 ottobre di quello stesso anno riceve la Cittadinanza Onoraria di Palermo, che lo ricompensa di una stagione di guerra contro Cosa Nostra unica per la storia dell’isola.

Oggi viene chiamato alla guida del Premio Nazionale che porta il nome di Paolo Borsellino e che dal giorno della morte del magistrato palermitano non fa altro che organizzare in tutta Italia manifestazioni in suo onore e che ne ricordino sempre il ruolo e l’abnegazione con cui Borsellino, accanto e insieme a Giovanni Falcone, combatté la mafia. E francamente non si poteva scegliere guida più carismatica di Renato Cortese.

L’occasione della sua nomina è servita anche all’avvio ufficiale delle iniziative della XXXIII Edizione del Premio che da qui al 23 maggio, giorno in cui ricorre il XXXIII anniversario della strage di Capaci, si svolgeranno a Pescara.

“Sono onorato -dice lui- Per me, e per la mia storia professionale, è davvero un grande onore e una grande emozione, perché siamo cresciuti professionalmente con la fonte di ispirazione di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone e grazie al loro esempio sono cresciute e nate generazioni di poliziotti e appartenenti alle forze dell’ordine “.

Il “Premio Nazionale Paolo Borsellino”, oggi, è ritenuto univocamente la più grande, la più seguita e la più importante manifestazione nazionale sul tema della Legalità. Un Premio – ricordiamo- che nasce il 3 dicembre 1992 dalla volontà del giudice Antonino Caponnetto che ne fu primo Presidente fino al 2002. Antonino Caponnetto invitato a Teramo, al Teatro Cittadino, dall’Associazione “Società Civile” per un incontro con gli studenti decise di dedicare la targa consegnatagli in quella occasione da Rita Borsellino al fratello Paolo che era stato ucciso pochi mesi prima in via D’Amelio. Il Premio nasce, dunque, con l’intento di sensibilizzare la Società Civile e tutte quelle persone che hanno la voglia di condividere la Cultura della Legalità. Oltre ogni misura e oltre ogni confine.

La manifestazione di cui oggi il prefetto Renato Cortese diventa di fatto padre spirituale e guida materiale vanta numeri record in Italia: in questi anni, infatti, il Premio ha dato voce ad oltre 1500 testimoni, tra giornalisti, scrittori, docenti, studenti, magistrati, ricercatori e volontari di ogni genere impegnati sul fronte della lotta alle mafie e per rendere migliore questa nostra Società.

Dal 21 marzo 2023 il Premio Nazionale Paolo Borsellino è riconosciuto dalla Regione Abruzzo con una legge votata all’unanimità dal Consiglio Regionale che ne ha riconosciuto il valore educativo, essendo un’Istituzione di riferimento per le scuole abruzzesi, attraverso l’attuazione di un percorso fattivo di educazione civica. Inoltre, nello stesso anno il Premio ha sottoscritto alcuni protocolli d’intesa a cui hanno aderito la Regione Abruzzo, il Consiglio Regionale Abruzzese, la Corte d’Appello de L’Aquila, i Comuni di Pescara e de L’Aquila, l’Associazione Nazionale Magistrati – A.N.M., la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di L’Aquila, “al fine di sottoscrivere un programma unico per le attività di educazione civica in tutte le scuole abruzzesi”. Quanto basta, insomma, per capire l’immenso patrimonio morale che il Premio Borsellino si porta dentro.


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