Fotovoltaico: L’Altritalia Ambiente, no al consumo di suolo per i parchi solari

94 mila pannelli fotovoltaici installati nel cuore della Maremma laziale, sono uno sfregio indelebile per l’incantevole paesaggio della Tuscia. A tutto discapito della produzione agricola e dell’attrattività turistica

(Prima Pagina News)
Mercoledì 02 Ottobre 2024
Viterbo - 02 ott 2024 (Prima Pagina News)

94 mila pannelli fotovoltaici installati nel cuore della Maremma laziale, sono uno sfregio indelebile per l’incantevole paesaggio della Tuscia. A tutto discapito della produzione agricola e dell’attrattività turistica

Tarquinia (VT). L’Altritalia Ambiente contesta decisamente la realizzazione del mega parco eolico realizzato nel cuore della Tuscia, ove sono stati installati ben 94mila pannelli fotovoltaici, perché va a scempiare irrimediabilmente uno dei paesaggi più pittoreschi e caratteristici del Belpaese, e tutto a spese della produzione agricola locale e dell’attrattività turistica del territorio. È quanto dichiarano i responsabili nazionali dell’associazione di protezione ambientale, preoccupati per l’impatto che tali strutture avranno sull’ambiente e sull’ecosistema circostante. Tali impianti – aggiungono – avrebbero potuto essere realizzati come copertura degli enormi parcheggi dei numerosissimi centri commerciali che si trovano nel capoluogo tuscio. In questo modo avrebbero avuto il duplice vantaggio di non consumare suolo a discapito della produzione agricola e, tenere al riparo dal sole, nelle sempre più afose estati italiane, migliaia di autovetture che poi vengono refrigerate utilizzando massicciamente l’aria condizionata. I pannelli fotovoltaici inoltre, hanno bisogno di essere lucidati e puliti per meglio assorbire l’energia solare. Ci chiediamo – continua la nota – con quali prodotti saranno lavati e dove andranno a finire poi i detergenti utilizzati per tale operazione. Un mare di silicio in mezzo al verde e incontaminato paesaggio della maremma laziale, è uno scempio di dimensioni tali, che solo l’idea di definirlo un progetto “Green” sembra quanto mai azzardato e ridicolo. Una presa in giro per le popolazioni locali e nazionali che oltre a vedere deturpate enormi fette di territorio, vedono anche caricarsi in bolletta il costo degli incentivi dati alle società per la loro realizzazione. Al danno, la beffa, quindi. Un incentivo alla produzione elettrica e un disincentivo all’agricoltura, dunque, ma anche un potenziale freno per il turismo che fa leva proprio sulle bellezze naturalistiche del territorio per attrarre visitatori. La decarbonizzazione - concludono da L’Altritalia - non può essere perseguita mediante il consumo smodato e scriteriato del suolo e a discapito del paesaggio e dell’ecosistema. Una tale massa di silicio infatti, non potrà non alterare il microclima locale. E se poi consideriamo le aree complessive su cui sono realizzati o sulle quali devono essere realizzati tali impianti nella sola provincia di Viterbo, si capisce facilmente quali possano essere le conseguenze sul clima e sulle precipitazioni di tutta la zona e delle zone limitrofe. Il tutto a discapito della produzione agricola, e quindi del fabbisogno alimentare degli italiani, con il conseguente aumento di importazioni dall’estero. Un triplice danno quindi: paesaggistico-ambientale, economico e agroalimentare.

 


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