Gaza, Ue: "Netanyahu deve fermarsi". Merz: "Berlino sospende fornitura armi a Israele"

Von der Leyen: "Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati".

(Prima Pagina News)
Venerdì 08 Agosto 2025
Roma - 08 ago 2025 (Prima Pagina News)

Von der Leyen: "Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati".

"La decisione del governo israeliano di estendere ulteriormente la sua operazione militare a Gaza deve essere riconsiderata. Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati. Inoltre, gli aiuti umanitari devono poter accedere immediatamente e senza ostacoli a Gaza per fornire ciò che è urgentemente necessario sul campo. È necessario un cessate il fuoco immediato". Così, su X, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

La decisione presa dal governo di Netanyahu in merito all'occupazione della Striscia di Gaza è "un crimine a pieno titolo in violazione del diritto internazionale" che "causerà una catastrofe umanitaria senza precedenti". Lo riferisce l'ufficio del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), che accusa Tel Aviv di portare avanti una politica di "genocidio, e carestia". Abu Mazen riafferma anche "il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese" in uno Stato "con Gerusalemme est capitale". E chiede a Donald Trump di fermare il piano di Netanyahu e fare pressione per una soluzione di "pace permanente".

Il fatto che Israele usi il termine "controllo" invece di "occupazione" indica un tentativo di "eludere la propria responsabilità legale per le conseguenze del suo brutale crimine contro i civili", ha fatto sapere Hamas, secondo cui il governo di Netanyahu non si cura del destino degli ostaggi: "Si rendono conto che espandere l'aggressione significa sacrificarli".

Secondo quanto riferisce Al Jazeera, il gruppo palestinese ha definito la decisione di Israele di porre Gaza City sotto il suo controllo un "crimine di guerra", evidenziando che il piano di Netanyahu spiega il ritiro di Tel Aviv dall'ultima tornata di negoziati.

Per quanto riguarda il riconoscimento della Palestina, "il Regno Unito prenderà la sua decisione". Così il Vice Presidente degli Stati Uniti, J. D. Vance, incontrando il Ministro degli Esteri britannico, David Lammy, nella sua residenza di campagna, la Chevening House, nel Kent. "Gli Stati Uniti non hanno intenzione di riconoscere uno Stato palestinese. Non so neanche cosa significherebbe riconoscere uno Stato palestinese, data la mancanza di un governo funzionante", ha continuato Vance.

La Palestina ha fatto richiesta che venga indetta una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dopo la decisione presa da Israele di occupare tutta la Striscia di Gaza. E' quanto ha fatto sapere l'ambasciatore Ryad Mansour, precisando che la riunione potrebbe tenersi questo pomeriggio oppure domani. "Noi vorremmo fosse al piu' presto ma ovviamente deve essere oggetto di consultazioni", ha spiegato, aggiungendo che al Palazzo di Vetro, a New York, ci sarà una riunione degli ambasciatori dei Paesi arabi per agire collettivamente.

"Il governo tedesco non autorizzerà alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso", ha dichiarato il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz.

"Israele ha il diritto di difendersi contro il terrorismo di Hamas", che "deve essere disarmato" ma "l'azione militare ancora più dura dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, decisa ieri sera dal governo israeliano, rende sempre più difficile vedere come questi obiettivi possano essere raggiunti", si legge in un comunicato del Cancelliere, che ricorda come "il rilascio degli ostaggi e i negoziati per un cessate il fuoco" siano la priorità assoluta per Berlino.

Proprio per questo motivo, il governo tedesco non darà il via libera ad alcun invio di armi che potrebbero essere usate nella Striscia. "Con l'offensiva prevista, il governo israeliano ha una responsabilità ancora maggiore rispetto al passato per il sostentamento della popolazione civile. Deve facilitare un accesso completo alle forniture di aiuti, anche per le organizzazioni delle Nazioni Unite e altre istituzioni non governative". La Germania sollecita Tel Aviv "a non compiere ulteriori passi verso l'annessione della Cisgiordania". 

"Condanniamo fermamente la decisione del governo israeliano di progredire nell'occupazione militare di Gaza. Provocherebbe solo più morte e distruzione": così, in un post su X, il Ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares. "È urgente un cessate il fuoco permanente, l'entrata in massa e immediata di aiuti umanitari e la liberazione di tutti gli ostaggi", continua, insistendo sul fatto che è necessario "mettere in piedi la soluzione dei due Stati" per "raggiungere la pace definitiva nella regione".

E' arrivato all'aeroporto civile di Amman, in Giordania, l'aereo cargo commerciale decollato stamani da Fiumicino cento tonnellate di carichi di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, che verranno trasportati presso una vicina base militare giordana. Adesso, a gestire le derrate, acquistate dal Maeci, sarà il Ministero della Difesa, che domani, con i C130 dell'aeronautica militare italiana, eseguirà il primo di una serie di lanci aerei di aiuti sul territorio di Gaza per un'intera settimana.

La Cina è "seriamente preoccupata" per la decisione di Israele di prendere il pieno controllo di Gaza City, ed esorta Tel Aviv a "cessare immediatamente le sue azioni pericolose". "Gaza appartiene al popolo palestinese ed è parte integrante del territorio palestinese", ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, inviando una risposta scritta all'Afp.

"Condanniamo con la massima fermezza la decisione di Israele di espandere la sua operazione militare a Gaza, che costituisce una nuova fase della sua politica espansionistica e genocida nella regione", dichiara il Ministero turco degli Esteri, in un comunicato. Ankara chiede a Tel Aviv di "interrompere i suoi piani di guerra, accettare un cessate il fuoco a Gaza e avviare negoziati per una soluzione a due Stati", e invita "la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità per impedire l'attuazione di questa decisione".

Con i suoi piani per la Cisgiordania, Israele vuole "cancellare lo Stato palestinese" e impedire che, in futuro, si verifichino attacchi simili a quello condotto da Hamas il 7 ottobre 2023: così il Ministro delle Finanze dell'ultradestra, Bezalel Smotrich, al quotidiano Ofek del partito Sionismo Religioso, citato dal Times of Israel. Smotrich ha dichiarato di essere al lavoro per ristabilire gli ex insediamenti israeliani di Ganim e Kadim nel nord della Cisgiordania, smantellati nel 2005, evidenziando che spera di vedere realizzato questo piano "nelle prossime settimane".

L'Onu pretende che Tel Aviv "fermi immediatamente" il suo piano di prendere il controllo di Gaza City. Lo si legge in un comunicato.

Tel Aviv dovrebbe riconsiderare il suo piano, "sbagliato", di mettere Gaza City sotto il suo controllo. Così il premier britannico, Keir Starmer. "Questa azione non contribuirà in alcun modo a porre fine al conflitto, né ad assicurare il rilascio degli ostaggi", ha proseguito, avvisando che "porterà solo a un ulteriore spargimento di sangue".

"L'operazione che l'Idf preparerà riguarda solo Gaza City: l'obiettivo è evacuare tutti i residenti della città verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre 2025 (data del secondo anniversario del massacro di Hamas nel sud di Israele). Verrà imposto un assedio ai terroristi rimasti nella zona e nel frattempo l'esercito manovrerà dentro la città". E' quanto ha detto un alto funzionario di Tel Aviv, citato da Channel 12, dopo il via libera all'occupazione della Striscia di Gaza, decisa dal gabinetto di sicurezza. Il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz, aggiunge l'emittente, hanno avuto il via libera ad approvare il piano operativo definitivo dell'Idf.

C'è il via libera, da parte del gabinetto di sicurezza israeliano, al piano proposto dal premier Benjamin Netanyahu sulla Striscia di Gaza. E' quanto ha fatto sapere l'ufficio del premier, in una nota, al termine di una riunione fiume durata 10 ore.

“Le Forze di difesa israeliane (Idf) si prepareranno a prendere il controllo di Gaza City, fornendo al contempo assistenza umanitaria alla popolazione civile al di fuori delle zone di combattimento”, ha riferito l'ufficio.

“Il gabinetto di sicurezza – a maggioranza – ha adottato i cinque principi per la conclusione della guerra: il disarmo di Hamas; il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti; la smilitarizzazione della Striscia di Gaza; il controllo di sicurezza israeliano nella Striscia di Gaza; l’istituzione di un’amministrazione civile alternativa che non sia nè Hamas nè l’Autorità nazionale palestinese”, si legge ancora nella nota.

“Una maggioranza decisiva dei ministri del gabinetto di sicurezza riteneva che il piano alternativo (delle Idf) presentato non avrebbe portato nè alla sconfitta di Hamas nè al ritorno degli ostaggi”. Nei giorni scorsi, i vertici militari israeliani si erano detti contrari alla piena occupazione di Gaza, perchè rappresenterebbe un pericolo per gli ostaggi.


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