Gemona (Ud), omicidio Venier, la madre confessa: "Sono stata io, ho fatto una cosa mostruosa"

Slitta l'interrogatorio della compagna.

(Prima Pagina News)
Venerdì 01 Agosto 2025
Udine - 01 ago 2025 (Prima Pagina News)

Slitta l'interrogatorio della compagna.

"Sono stata io e so che ciò ho fatto è mostruoso". Così la 62enne Lorena Venier ha ammesso di aver ucciso suo figlio Alessandro, 35 anni, trovato smembrato dentro la calce viva nella cantina della sua abitazione a Gemona, nell'Udinese.

Sembra che liti, urla e rimproveri fossero la normalità, in una famiglia in cui si viveva soltanto con uno stipendio, quello della 61enne, che lavorava caposala in un ospedale: dopo essere rimasta incinta, la compagna di Alessandro, Marylin Castro Monsalvo, 30 anni, operatrice socio sanitaria, accusata di essere complice nell'omicidio, era caduta in depressione e si stava curando presso un centro di salute mentale, mentre il 35enne si era limitato a trovare lavori salutari.

Inoltre, sembra che Alessandro venisse considerato un peso, specialmente da sua madre, che l'aveva cresciuto da sola dopo essere stata abbandonata dal papà del 35enne, un egiziano.

Secondo quanto riferisce il quotidiano "La Repubblica", sembra che la sera dell'omicidio, forse venerdì, lui avrebbe promesso di preparare la cena, e se ne sarebbe dimenticato. La madre l'avrebbe rimproverato e lui avrebbe reagito violentemente.

Non c'è alcuna certezza sugli istanti successivi, fino alla morte di Alessandro: una delle ipotesi è che le due donne, spaventate, abbiano tentato di sedarlo, probabilmente usando i medicinali prescritti alla ragazza. Spunta, però, anche un'altra ipotesi: le due donne potrebbero averlo sedato di proposito, poi l'avrebbero ucciso con un'ascia, la stessa usata per fare a pezzi il suo cadavere. Dunque, il reato potrebbe cambiare in omicidio premeditato.

L'idea iniziale di nascondere il cadavere potrebbe essere stata maturata per la paura di perdere la bimba di 6 mesi. L'autopsia, che verrà eseguita nel corso dei prossimi giorni, dovrebbe fare chiarezza sull'accaduto, mentre le due donne sono già state trasferite in carcere a Trieste e la piccola affidata ai Servizi Sociali del Comune di Gemona.

Il cadavere di Alessandro è stato diviso in tre parti e posizionato in un bidone, a sua volta coperto da uno strato di calce. Per portare via il bidone, ieri, si è reso necessario l'intervento di un mezzo speciale dei Vigili del Fuoco. Dopo essere stata ricomposta, la salma è stata consegnata a un istituto legale per l'autopsia. In casa, finora, non sono state trovate evidenti tracce di sangue: le due donne hanno ripulito la scena del crimine fin nei minimi dettagli nei giorni seguenti l'omicidio. Forse, il piano iniziale prevedeva di far sparire il corpo.


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