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Michele Grillo, Segretario Generale dell'Apamri, insieme ai membri dell'Associazione e alle autorità siciliane, ricorda il sacrificio del "Giudice Ragazzino", vittima della mafia il 21 settembre 1990.
Michele Grillo, Segretario Generale dell'Apamri, insieme ai membri dell'Associazione e alle autorità siciliane, ricorda il sacrificio del "Giudice Ragazzino", vittima della mafia il 21 settembre 1990.
Esattamente il 21 settembre del 1990, un vile assassinio sconvolse l'Italia intera: il Giudice Rosario Livatino, giovane magistrato impegnato nella lotta contro la mafia, fu ucciso mentre svolgeva con dedizione il proprio dovere.
A distanza di oltre trent'anni, il suo ricordo è ancora vivo e la sua figura rimane un esempio luminoso di coraggio, rettitudine e giustizia.
L’APAMRI – Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti della Repubblica Italiana – tiene vivo il ricordo di questo straordinario uomo attraverso l'impegno costante dei suoi membri, formati da parlamentari e insigniti della Repubblica. Il Segretario Generale, dott. Michele Grillo, in collaborazione con il Presidente degli Insigniti, Cav. Uff. Riccardo Di Matteo, con la presidente dei Parlamentari On. Carla Giuliano e con il supporto della Vicepresidente dei Parlamentari, On. Maria Stefania Marino, ricorda con commozione il sacrificio di Rosario Livatino, noto anche come il "Giudice Ragazzino" per la sua giovane età e l'incredibile senso di responsabilità che lo caratterizzava.
Insieme al delegato per la Sicilia, dott. Pietro Macaluso, nativo della stessa terra del Giudice Livatino, l’associazione desidera sottolineare come questo magistrato sia stato un simbolo non solo per la Sicilia, ma per l'intera nazione.
Livatino, nato e cresciuto in una terra martoriata dalla criminalità organizzata, aveva fatto della sua missione professionale una battaglia contro la mafia, senza mai cedere a compromessi, e per questo ha pagato con la vita. Il ricordo di Livatino, proclamato beato dalla Chiesa Cattolica nel 2021, va oltre i confini della giustizia: il suo esempio è uno sprone per le nuove generazioni, affinché il valore della legalità non sia mai messo in secondo piano.
L'APAMRI si impegna a trasmettere questi ideali di integrità e giustizia, affinché il sacrificio di uomini come Livatino non sia vano, e la lotta contro ogni forma di criminalità possa continuare con forza e determinazione.
"Ricordare Rosario Livatino è un dovere morale, per non dimenticare il coraggio di chi ha sacrificato tutto per garantire a noi un futuro migliore", dichiara il dott. Michele Grillo. “Il suo esempio ci insegna che la giustizia, pur costando sacrifici enormi, è l'unica strada per un mondo più giusto e solidale”.
L'APAMRI, attraverso il consiglio e i suoi membri, rinnova quindi il proprio impegno a mantenere vivo il ricordo del Giudice Livatino, continuando a promuovere i valori di legalità, giustizia e impegno civile che lui stesso ha difeso con la sua vita.