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Lo stabile era stato occupato dal 26 maggio 2005 al luglio di quest'anno.
Lo stabile era stato occupato dal 26 maggio 2005 al luglio di quest'anno.
La Corte d'Appello Civile di Milano ha condannato il Ministero dell'Interno a un risarcimento di 3 milioni e 30 mila euro in favore della Orologio Srl, società della storica famiglia di immobiliaristi Cabassi, in relazione al mancato sgombero del centro sociale Leoncavallo, in via Watteu.
Per l'occupazione, che è durata dal 26 maggio 2005 al luglio scorso, gli avvocati dei Cabassi, Renato Bocca, Mauro Pisapia, Giuseppe Lombardi e Camilla Scalvini, avevano citato anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo un risarcimento pari a 24 milioni di euro.
Ad emettere la sentenza è stato il collegio Maddaloni-Ferrero-Grazioli della seconda sezione civile d’appello, che ha accolto in parte il ricorso della Orologio e ha tenuto in considerazione il fatto che non sarebbe “realistico” che “le forze di polizia avrebbero eseguito lo sgombero del Leoncavallo con il primo accesso” nel 2005, per cui è ragionevole fissare in "nove anni", cioè nel 2014, il termine per l'esecuzione dello sgombero, tenendo conto “della situazione complessa, valutazioni di gestione, di sicurezza e dell’ordine pubblico”.
Questi elementi, continuano i giudici, hanno giustificato il “ritardo”, “ma non oltre i termini indicati”.