Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Bennato diventa il vero apostolo di Mongiana e della gente di Calabria, una sorta di angelo custode di questa montagna calabrese così incantata e ancora così ricca di fascino e di mistero.
Bennato diventa il vero apostolo di Mongiana e della gente di Calabria, una sorta di angelo custode di questa montagna calabrese così incantata e ancora così ricca di fascino e di mistero.
Può una canzone diventare il manifesto pubblico di un luogo, e di un popolo? A quanto pare sì, e l’uscita in questi giorni di “Mongiana”, il nuovo singolo e video di Eugenio Bennato, secondo estratto dal nuovo disco di inediti che sarà pubblicato il prossimo 10 gennaio 2025, conferma quanto la musica a volte possa sostituirsi alla rivolta sociale, e quanto la musica serva per raccontare a milioni di persone la vera storia di una comunità o di una città che prima di oggi probabilmente nessuno conosceva.
“Mongiana”, cosa sarà mai? Presto detto, ci pensa il grande musicista napoletano a ricordarci che Mongiana non è altro che una località delle Serre calabresi, a due passi da Serra San bruno, e che il suo ultimo brano musicale racconta la vera storia delle “Reali Ferriere di Mongiana”, una delle fabbriche siderurgiche più importanti del XIX secolo, la cui chiusura con l’Unità d’Italia segnò un colpo durissimo per la Calabria.
Un evento questo di Mongiana -sottolinea Bennato-che portò una “dissociazione” tra la storia e la memoria collettiva. Il nome di Mongiana venne così cancellato dai libri, dai racconti e dalla coscienza comune, come se quella pagina fosse stata volontariamente rimossa”.
Eugenio Bennato dà voce a questa “dimenticanza”, e lo fa con il suo stile di sempre, con questa musica che ti prende per mano e ti accompagna nei meandri più irraggiungibili del pianeta, cercando di riaccendere in ognuno di noi un “ricordo soffocato” e lo fa questa volta in musica, alla sua maniera, sfidando il silenzio soffocante che ha avvolto questa vicenda.
“Che fine ha fatto il nome di Mongiana?“, “Che fine ha fatto quel grande sogno del 1800?”, “Che fine ha fatto quella fabbrica viva che fabbricò la prima ferrovia?”, “Mongiana forse non c’è mai stata, ma si lascia dietro 2800 lavoratori”, “Mongiana che sogna che le sue rotaie vanno fino a Bologna…”
Il grande musicista tenta di recuperare oggi una memoria storica finora negata, e utilizzando il ritmo e le tradizioni della musica popolare calabrese come strumenti di riscatto e di consapevolezza -grazie soprattutto alla collaborazione dell’Orchestra Sinfonica Brutia del Conservatorio di Cosenza- fa di questo suo ultimo brano una sorta di manifesto politico. Canzone bellissima, che ci riporta sui luoghi cari a San Bruno da Colonia, e alla Grande Certosa, a due passi da qui, ancora viva e abitata dai frati di clausura di Serra San Bruno
“Fra le tante storie che il mio sud mi ha raccontato- dice Eugenio Bennato- quella di Mongiana è forse la più clamorosa, perché va a ribaltare un’immagine consolidata da decenni e da secoli, l’immagine di una Calabria arroccata nelle sue antiche tradizioni e incapace da sempre di interpretare e affrontare la modernità. Eppure, le splendide case operaie costruite a metà Ottocento sono lì e ci rimandano alla presenza di 2800 operai e tecnici che curavano la produzione siderurgica della più grande fabbrica dell’Italia preunitaria, sfornando l’acciaio utilizzato per il ponte sul Garigliano e per le rotaie della ferrovia che da Napoli saliva a Bologna”.
Il musicista ricorda anche che con l’Unità d’Italia quella fabbrica fu dismessa e gli altoforni furono trasportati a Terni e a Lumezzane. “A parte la dissennata dismissione- sottolinea Bennato- mi ha scosso la totale rimozione del nome Mongiana da tutti i libri di storia, da tutti i pensieri, da tutti i ricordi. Al punto che oggi quel racconto appare come un sogno lontanissimo dalla realtà. E allora mi viene incontro la realtà della musica popolare calabrese, per provare a infrangere con il suo ritmo quel tabù impenetrabile, quella storia incredibile.”
Bennato diventa dunque il vero apostolo di Mongiana e della sua gente, una sorta di angelo custode di questa montagna calabrese così incantata e ancora così ricca di fascino e di mistero.
Andate a vedere il video di Bennato, questo è il link per farlo (https://youtu.be/J6KrvYkcllU) e ne rimarrete attratti e coinvolti, perché questa volta la musica compie il miracolo che mille governi passati non hanno saputo fare, e il miracolo è proprio quello di ridare storia ad un posto dimenticato persino da Dio. Non finirò mai di dire grazie ad Enrico Maria Puja per avermi regalato ieri la canzone di Edoardo Bennato, ma anche lui forse, figlio delle montagne vibonesi come me e quanto me, ascoltando la musica di Bennato ha ritrovato ricordi sbiaditi dal tempo e che da bambini ci parlavano di Mongiana e della sua potenza industriale di quegli anni.
Non so se posso dirlo, ma “Mongiana” è una meravigliosa e riuscitissima provocazione culturale al mondo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, al mondo dei social, al mondo della rete digitale, al mondo di internet, al mondo che si prepara a sbarcare su Marte, un miracolo del grande Maestro della musica popolare italiana, Eugenio Bennato che in passato ha dato nuova linfa alle grandi tradizioni musicali del Sud Italia con il movimento Taranta Power, affrancandole sui grandi mercati internazionali. Ma a quanto pare l’uomo non si ferma, e oggi giunto a quasi cinquant’anni di carriera, continua ad essere un punto di riferimento per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, che affrontano temi cruciali della contemporaneità. Sono sempre suoi, brani bellissimi, su temi come le migrazioni, il rispetto delle diversità, la solidarietà, i pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. Dalle sponde meridionali del Mediterraneo, dal pensiero meridiano, dall’incontro con storie e culture diverse, Eugenio Bennato – dice di lui la critica che più conta- “ha tracciato e traccia la sua personale storia di ritmi e parole, fedele a sé stesso e alle sue idee, in un viaggio musicale che non conosce fine”.
A sette anni dall’ultimo disco solista, “Da che Sud è Sud” e a quattro da “Qualcuno sulla terra” con Le Voci del Sud, pubblica il 5 luglio 2024 il singolo e video “Musica del mondo”, arricchito dalla collaborazione con il Yar Mohammad Group, originario del Rajasthan e conosciuto nel 2023 durante i concerti realizzati in India per la Festa della Repubblica su invito dell’ambasciata italiana di New Delhi e del consolato generale di Bengaluru, seguito oggi, fine novembre 2024, da “Mongiana”, primi due estratti dall’album “Musica del mondo”, in uscita il 10 gennaio 2025. I miracoli della musica.