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Una piattaforma attiva dal 2014, protetta da reti anonime e server offshore, ospita milioni di utenti e contenuti espliciti generati e rubati. Tra le vittime, decine di giornaliste, attrici e artiste italiane.
Una piattaforma attiva dal 2014, protetta da reti anonime e server offshore, ospita milioni di utenti e contenuti espliciti generati e rubati. Tra le vittime, decine di giornaliste, attrici e artiste italiane.
Un dominio attivo da oltre undici anni, registrato nel 2014 presso Namecheap e protetto da una rete di anonimato costruita su misura. Il nuovo sito sessista scoperto in rete rappresenta l’ennesima frontiera della violenza digitale. Il forum, nascosto dietro la protezione della rete DDOS-Guard e con server apparentemente situati in Belize ma riconducibili all’AS IQWeb FZ-LLC negli Emirati Arabi Uniti, è la punta di un iceberg sommerso dove si incrociano misoginia, pornografia non consensuale e intelligenza artificiale.
Nel corso degli anni, il dominio ha cambiato più volte indirizzi IP e name server, una strategia chiara per sfuggire ai tracciamenti e ai blocchi. I dati di registrazione sono completamente oscurati, e l’infrastruttura offshore rende pressoché impossibile risalire ai gestori o a una giurisdizione precisa. Dietro questa cortina di anonimato si muove però un’attività spregiudicata: pubblicità esplicite, link a siti potenzialmente pericolosi per la privacy e, in alcuni casi, contenuti pedopornografici già segnalati alla Polizia Postale.
Il cuore della piattaforma è un forum frequentato da milioni di utenti: al momento dell’indagine, oltre 30 mila erano collegati simultaneamente su un totale di circa sette milioni di iscritti. Le prime pagine del sito invitano apertamente gli utenti a “spogliare chiunque desiderino”. È qui che proliferano immagini intime trafugate da profili privati, contenuti provenienti da piattaforme come OnlyFans e deepfake generati dall’intelligenza artificiale con protagoniste donne reali — tra cui molte giornaliste, conduttrici e artiste italiane.
Solo in una sezione si contano oltre 24 mila pagine di materiale illecito. Una mole impressionante di contenuti ripubblicati e archiviati in cloud, che annulla ogni tentativo di rimozione reale. Alcuni thread cancellati sono stati ricreati in nuovi spazi, con collegamenti a servizi di archiviazione che garantiscono la persistenza del materiale più compromettente.
Le immagini generate da algoritmi di deepfake coinvolgono persino nomi noti: da Elettra Lamborghini a Diletta Leotta, fino a Lorena Bianchetti, Rose Villain e Anna Tatangelo. Francesca Barra è stata tra le prime a denunciare l’esistenza del forum, mentre Selvaggia Lucarelli ha dichiarato di aver esitato a scriverne per evitare di amplificarne la visibilità.
In apparenza il sito consente la richiesta di rimozione dei contenuti, ma la quantità di materiale risalente e duplicato rivela che quella sezione è soltanto una facciata. Di fatto, il forum è una macchina del sessismo digitale, dove l’intelligenza artificiale diventa uno strumento di abuso e l’anonimato la sua corazza.
Un colosso invisibile, in attività da più di un decennio, che oggi inizia finalmente a perdere la sua impunità.
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